«Se mi tradisci, ti faccio a pezzi»: braccialetto elettronico per un 47enne
Quattro Castella: l’uomo è accusato di maltrattamenti nei confronti della compagna di 50 anni
Quattro Castella Dal mese di giugno, complice una gelosia morbosa e ossessiva, ha iniziato a maltrattare la compagna 50enne anche davanti al figlio minorenne. Minacce e aggressioni fisiche che in alcune circostanze hanno reso necessario il ricorso alle cure del pronto soccorso. Alla fine la donna si è convinta a raccontare tutto ai carabinieri.
Da lì è partita un’indagine che ha portato alla denuncia dell’uomo, 47 anni, per maltrattamenti in famiglia aggravati (perché compiuti davanti al figlio minore) e lesioni personali aggravate. La procura, condividendo le risultanze investigative dei carabinieri della stazione di Quattro Castella, ha richiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima. Il tribunale ha imposto all’indagato di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi da lei frequentati, mantenendo una distanza di almeno mille metri, e di non comunicare con lei in alcun modo. Per garantire il rispetto delle prescrizioni, il 47enne dovrà indossare il braccialetto elettronico. Secondo le indagini, l’uomo dal mese di giugno maltrattava e minacciava ripetutamente la compagna. Dopo una lite, l’ha colpita con due schiaffi al volto, dicendole: «Tu non mi devi tradire, se mi tradisci ti ammazzo». Il 19 luglio l’ha spinta contro un muro e colpita con pugni al braccio sinistro, minacciandola: «Se c’è un altro ti ammazzo!». In altre occasioni le avrebbe detto: «Se mi tradisci, ti faccio a pezzettini, ti metto nel freezer». Il 5 settembre, avendo notato che la donna nascondeva nella borsa un cellulare regalatole dal padre per le emergenze, l’uomo l’ha aggredita colpendola con un pugno al volto. Mentre la compagna si trovava in caserma per sporgere denuncia, ha continuato a tempestarla di messaggi nei quali esternava la sua gelosia patologica. l © RIPRODUZIONE RISERVATA