La Nuova Ferrara

Sanità

Modena, per svuotare le liste d’attesa urgono 200mila prestazioni sanitarie

di Gabriele Farina
Modena, per svuotare le liste d’attesa urgono 200mila prestazioni sanitarie

Il piano dell’Ausl è ora al vaglio della Regione Emilia Romagna

21 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





MODENA. Duecentomila prestazioni sanitarie tra visite ed esami. Le aziende sanitarie modenesi vogliono accelerare per svuotare le liste d’attesa.
Il piano straordinario
Così hanno predisposto un piano straordinario da «attuare progressivamente in modo commisurato alle risorse disponibili», coinvolgendo il privato accreditato. L’obiettivo è ridurre l’ampia forbice tra le esigenze dei pazienti di Modena e provincia e le disponibilità nelle strutture sanitarie territoriali.
Il piano è stato introdotto ieri mattina in Provincia alla riunione della Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss). Il divario o “gap” tra le esigenze dei modenesi e le disponibilità fa aumentare i tempi di attesa, “spingendo” i pazienti verso strutture private a pagamento.
«Per colmare quel gap dovremo parlare di ben duecentomila prestazioni – il punto della dottoressa Romana Bacchi, direttrice sanitaria dell’Ausl di Modena – il 75 per cento come visite, il rimanente come diagnostica».
Il piano è stato presentato lo scorso 8 maggio in Regione e l’azienda sanitaria resta alla finestra. «È stato fatto un lavoro molto fine che ci dovrebbe permettere di rientrare entro l’anno in una dimensione accettabile nella gestione delle agende», ha sottolineato Bacchi.

Le ragioni dei ritardi

Come si è arrivati a cifre del genere per le liste d’attesa? «Da un lato, il Covid ha reso più fragile la popolazione – ha motivato la direttrice sanitaria – Dall’altro, non siamo riusciti negli ultimi anni a reclutare i professionisti per riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta».
La domanda rappresenta il fabbisogno di visite ed esami da parte dei pazienti modenesi. L’offerta è la risposta delle strutture sanitarie. «La domanda ha avuto un incremento di circa il dodici percento – ha aggiunto Bacchi – mentre sulle diagnostiche “pesanti” arriviamo al venti percento, sempre facendo riferimento al periodo pre-pandemico».
La novità delle pre-liste
Una novità in programma a giugno è quella delle pre-liste, «da attivare in situazioni di criticità», come ha precisato ancora Bacchi. Uno strumento in più per alleggerire il lavoro del Centro unico di prenotazione (Cup). «Stiamo aumentando moltissimo le prenotazioni con il Centro interno di prenotazione (Cip) – ha osservato Bacchi – soprattutto per le aziende ospedaliere».
Come ha ricordato il dottor Ottavio Nicastro, direttore generale del Policlinico, aumentare le visite e gli esami è una risposta necessaria, ma non sufficiente.
«Non può essere l’unica azione che viene proposta – è intervenuto Nicastro – Con nuove prestazioni la risposta può essere immediata, ma abbiamo anche ulteriori richieste. Bisogna lavorare su un quadro composito, agendo su più tasti».

I nuovi strumenti
Tra gli strumenti rientrano la telemedicina, gli infermieri di comunità e il progetto “Specialista on call”, lanciato dall’Ausl di Modena con l’ospedale di Sassuolo.
Il progetto permette ai modenesi di contattare direttamente i medici di medicina generale (e adesso anche i pediatri di libera scelta) ancor prima di fissare una visita.
«Non è il cittadino che deve andare verso la prestazione specialistica, ma siamo noi che dobbiamo farci avanti verso il cittadino», ha concluso il dottor Silvio Di Tella, direttore sanitario dell’ospedale di Sassuolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA