Ivanka Trump a Modena, dietro le quinte del suo viaggio: «Cena in camera con tortellini e pesce»
Beatrice Bulla, direttore dell’hotel cinque stelle Rua Frati 48 che li ha ospitati: «Una famiglia affiatata, discreta ed educata: ha alloggiato in due stanze comunicanti che unite formano la suite presidenziale. L’unica uscita per il tour a Maranello»
MODENA. Mentre lunedì sera sceglievate il piatto più fresco da cucinarvi per cena nell’afosa Modena, Ivanka Trump e la sua famiglia sceglievano di abbinare i tortellini al pesce in una camera d’albergo a due passi da voi. Sembra la trama di una commedia americana, e invece è tutto vero. Alle 20 circa, dietro i vetri scuri di un furgone Mercedes, la figlia del presidente Usa Donald Trump e la sua famiglia hanno varcato il portone dell’hotel Rua Frati 48, in San Francesco, scortati da agenti, fotografi, curiosi e dodici Ferrari in parata davanti all’ingresso. Nessuna dichiarazione, nessuna richiesta particolare: Ivanka è entrata in punta di piedi, a testa bassa, e con passo deciso. Perché? Perché la tappa modenese è solo un antipasto – molto chic – prima del piatto forte: il matrimonio segretissimo di Jeff Bezos, mister Amazon, a Venezia. Ma prima del “sì” veneziano, c’è stata Modena. E noi ci siamo infilati dietro le quinte grazie al direttore dell’hotel
Beatr ice Bulla, che ci ha raccontato tutto (o quasi) di questo soggiorno blindato fatto di sveglie comode, bagni in marmo, e dessert mancati.Beatrice Bulla, come si presenta una personalità come Ivanka Trump?
«È arrivata in modo molto discreto, attorno alle 20. Nessun proclama, nessuna passerella. Ha salutato con gentilezza, poi è salita direttamente in camera. Un ingresso veloce, preceduta dai figli e dal marito».
Come le è sembrata la famiglia?
«Affiatata».
Quante persone al seguito?
«Molte. C’erano agenti della polizia di Stato, dell’ambasciata, e ovviamente il secret service: un viavai così costante che non so quantificarlo».
Parliamo di logistica: quante valigie?
«Non tantissime, considerando che erano in cinque».
La famiglia Trump viaggia leggera, insomma. La mise per il viaggio?
«Casual».
Perché, secondo lei, hanno scelto proprio voi?
«Ci hanno selezionati tramite il loro entourage, quindi non so che criteri abbiano usato. Ma siamo pur sempre l’unico cinque stelle di Modena. I nostri servizi sono ottimi e il cliente è sempre la nostra priorità. Se volevano un soggiorno privato e di alto livello in città, hanno fatto bene a selezionarci».
Che tipo di camere hanno prenotato?
«Due stanze comunicanti, che insieme formano una presidential suite: doppio bagno in marmo, due camere matrimoniali, zona living».
E per i pasti? Pensione completa o fuga nei ristoranti top della zona?
«Hanno preferito cenare in camera. Hanno ordinato piatti tipici, tra cui i tortellini, ma anche del pesce: tutto è stato cucinato dal nostro chef della Locanda San Francesco».
E la Barozzi col mascarpone come dulcis in fundo?
«La famiglia non ha ordinato alcun dessert dopo cena».
Avete avuto modo di interagire direttamente con Ivanka?
«Molto poco: è stata estremamente riservata. Nessun commento particolare, nessun atteggiamento fuori dal comune. Ma anche nessuna chiacchiera: hanno mantenuto una distanza molto professionale».
È uscita per visitare Modena?
«No. L’unica tappa è stata a Maranello per la visita alla Ferrari. La città, purtroppo, non l’ha esplorata».
E per quanto riguarda la routine quotidiana? Si sa qualcosa?
«Tutto passa dal loro staff. Possiamo dire che hanno fatto colazione in camera, con uova, croissant e cappuccino. Presumiamo non si siano alzati presto, visto l’orario in cui sono usciti dalla stanza per dirigersi a Maranello, ma di più non saprei dire».
È trapelato qualcosa per l’abito da indossare alle nozze di Jeff Bezos?
«Assolutamente no, nemmeno una valigia sospetta. Non si sono nemmeno lasciati scappare il giorno preciso delle nozze, che tutti aspettiamo di sapere. Presumiamo sia durante questo fine settimana, ma non ne abbiamo la certezza».
Che significato ha avuto per voi questo soggiorno?
«È stata un’esperienza fuori dall’ordinario. Accogliere Ivanka Trump ci ha permesso di misurarci con standard internazionali e dinamiche complesse. Un piccolo grande banco di prova, che ci porteremo dietro a lungo».
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