Morto in tangenziale, gli sviluppi delle indagini: è caduto dal suv in corsa
Il 31enne Chengyu Jian era sul sedile passeggero: fatale il trauma cranico riportato nell’urto al suolo. La polizia locale di Modena ancora al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica
MODENA. Morto cadendo dalla macchina in corsa, non investito. È questo che, dalle ricostruzioni, è accaduto al 31enne ritrovato cadavere domenica sera sulla tangenziale. Ma sulla dinamica che ha portato alla caduta ci sono dei punti da chiarire.
L’incidente
È avvenuto domenica 28 settembre verso le 22 sul tratto di tangenziale sud Salvatore Quasimodo in prossimità della Motorizzazione, all’altezza del locale 212. Un suv con a bordo una coppia cinese, una donna e un uomo di 32 e 31 anni, stava procedendo in uscita dalla città. Lo spazio di un attimo e il suv, guidato dalla moglie, si è fermato con lei sconvolta. Dietro, a una ventina di metri, il corpo dell’uomo che pochi secondi prima era seduto di fianco a lei, sul posto passeggero, a terra ormai già senza vita. Queste sono le uniche due certezze sull’incidente. All’arrivo dei soccorsi, non c’era già più niente da fare. Era un giovane di nazionalità cinese, ma che viveva a Modena da tempo. Si chiamava Chengyu Jian. Aveva tutta l’energia dei suoi 31 anni. Come si è arrivati a questo?
La ricostruzione
Sul posto sono subito sopraggiunti gli agenti della polizia locale, che hanno svolto tutti i rilievi e sono ancora al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Pare però esservi già una certezza: il giovane è morto picchiando la testa al suolo dopo l’apertura dello sportello lato passeggero dal suv in corsa, cadendo. Non è stato investito da nessuno: sul corpo non sono stati trovati traumi da schiacciamento, solo una grossa ferita alla testa.
Ma come ha potuto fare una caduta del genere? Non ci sono precedenti per un incidente così, almeno di recente, a Modena. È la domanda a cui sta lavorando per dare una risposta la polizia Locale di Modena. Pare certo che sia stato il passeggero ad aprire lo sportello: difficile, se non impossibile per chi è alla guida, continuare a guidare e riuscire ad azionare allo stesso tempo la levetta di apertura dello sportello passeggero. Il punto è capire se si è trattato di un gesto consapevole o meno. E qui si entra nel campo delle ipotesi.
Le ipotesi
Potrebbe essere che il giovane lo abbia fatto con l’intento di suicidarsi. Ma una persona che si vuole suicidare di solito adotta altri sistemi. Gli esiti di una caduta da una macchina in corsa sono imponderabili: non è detto che si trovi la morte, si possono riportare anche solo lesioni, per quanto gravi.
Pare più probabile che si sia trattato di un tragico incidente, di una terribile caduta accidentale. È possibile che il 31enne abbia azionato la levetta dell’apertura sportello senza rendersene conto, forse perché al culmine di una discussione con la donna alla guida, o forse perché non era lucido per altri motivi.
Il fratello della vittima, giunto sconvolto sul luogo della tragedia da Treviso, domenica sera in lacrime assicurava: «Aveva tanta voglia di vita, non capisco cosa possa essere successo».
La donna è stata sentita dagli agenti, sconvolta e in lacrime per l’accaduto. Recuperata dalle onoranze di Gianni Gibellini (Cofim), la salma è stata condotta in Medicina legale: dagli esami si attendono ulteriori risposte.
