Nuova guida de L’Espresso, ci sono anche due ristoranti ferraresi
Emilia che gusto, ecco ristoranti e cantine protagonisti delle nuove guide di una delle più autorevoli riviste del settore enogastronomico. “Cappelli” e riconoscimenti anche a locali di Ferrara e Codigoro
Milano C’è tanta Emilia-Romagna nella nuova edizione de Le Guide dell’Espresso. La pubblicazione, tra le più autorevoli del settore enogastronomico, ha celebrato ieri la 46esima edizione al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Una serata-evento che ha visto l’Emilia-Romagna confermarsi tra le regioni più solide e identitarie nel panorama della ristorazione e nello scenario enologico italiano: tradizione, ricerca e naturalezza sono l’anima del territorio in cui si cullano cultura e tradizioni accompagnati da un’evoluzione armonica e garbata.
I riconoscimenti
Per quanto riguarda le eccellenze della ristorazione regionale, in vetta si conferma l’Osteria Francescana di Massimo Bottura a Modena, unico ristorante dell’Emilia-Romagna a ricevere un punteggio di 20/20 e 5 cappelli che sigillano la visione internazionale radicata nella cultura locale che contraddistingue il top chef. Il ristorante si è aggiudicato anche il premio speciale per il miglior abbinamento cibo-vino con il piatto “La Contadina” abbinato al vino Trebbiano d’Abruzzo DOP Fonte Canale 2022 di Tiberio Vini.
Entrano nel ristretto gruppo delle eccellenze italiane anche il ristorante modenese Al Gatto Verde con 19/20 e 5 cappelli e altre due istituzioni di alta scuola gastronomica: il San Domenico (Imola) e daGorini (Bagno di Romagna, FC), entrambi con un punteggio di 18/20 e 4 cappelli assegnati.
Con 3 cappelli si confermano come punti di riferimento della qualità e del patrimonio gastronomico regionale i ristoranti Cavallino (Maranello), Inkiostro (Parma), L’Erba del Re (Modena), Magnolia (Longiano, FC), Makorè (Ferrara) e Osteria del Viandante (Rubiera).
A completare il quadro emiliano-romagnolo entrano nella Guida con 1 e 2 cappelli: Arnaldo Clinica Gastronomica (Rubiera), La Capanna di Eraclio (Codigoro), La Nunziadêina (Nonantola), da Amerigo 1934 (Bo), Antica Osteria del Mirasole (San Giovanni in Persiceto), Antica Moka (Modena), Casa Gasperoni (Poggio Torriana, RN), La Palta (Borgonovo Val Tidone, Pc) e Terre Alte (Longiano, Fc).
Per quanto riguarda lo scenario enologico, l’Emilia-Romagna conferma la sua vivacità e le molteplici sfaccettature unite dalla capacità di unire la forza dei vitigni autoctoni con un dinamismo produttivo sempre orientato alla qualità e alla sostenibilità. È l’Azienda Agricola Rosa Fanti di Santarcangelo di Romagna ad aggiudicarsi il premio speciale “Miglior vino bianco da uve autoctone” per il Rubicone IGT Trebbiano Fiammarossa 2024.
La guida segnala inoltre un corollario di cantine che raccontano e rappresentano la regione e custodiscono territori e stili tra loro inconfondibili: Cantina della Volta (Bomporto), Cantina VentiVenti (Medolla), Cleto Chiarli (Castelvetro di Modena), Drei Donà (Forlì), Enio Ottaviani (S. Andrea in Casale), Fattoria Nicolucci (Predappio, Fc), Giovanna Madonia (Bertinoro, Fc), I Muretti (Monte Colombo, Rn), Lodi Corazza (Ponte Ronca di Zola Predosa), Monte delle Vigne, (Fraz. Di Ozzano Taro, Collegghio, Pr) Paltrinieri (Sorbara), Podere La Berta (Brisighella, Ra), Quintopasso (Soliera), Tenuta Biodinamica Mara (San Clemente), Tenuta Casali (Mercato Saraceno, Fc), Tre Monti (Imola) e Zucchi (San Prospero).
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