La Nuova Ferrara

In tribunale

Amministratore di sostegno per Sgarbi, la giudice si riserva sulla nomina

Amministratore di sostegno per Sgarbi, la giudice si riserva sulla nomina

Nei prossimi giorni si saprà se al critico ferrarese verrà o meno assegnato una figura a sua tutela

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Roma La giudice della nona sezione del tribunale civile di Roma, Paola Scorza, si è riservata la decisione sulla eventuale nomina di un amministratore di sostegno per Vittorio Sgarbi. La riserva verrà sciolta entro i prossimi giorni. L'istanza al giudice era stata avanzata dalla figlia Evelina che è assistita dall'avvocato Lorenzo Iacobbi. La giudice, attraverso l'istruttoria valutativa, dovrà stabilire se Sgarbi è in grado, in modo autonomo, libero e consapevole, di gestire la sua persona e i suoi interessi. Nel primo pomeriggio di oggi, 28 ottobre, Sgarbi era entrato al tribunale civile di Roma con un van nero dall’ingresso di via Lepanto. Per il momento nulla è trapelato, per la decisione del giudice bisogna attendere. 

La vicenda

L’udienza nasce dall’istanza presentata da una delle figlie del presidente della fondazione Ferrara Arte, Evelina, che è assistita dall’avvocato Lorenzo Iacobbi e che ha messo in discussione la capacità del padre di badare in autonomia ai propri interessi e di gestire il proprio patrimonio. Ieri in aula erano entrambi presenti e il tribunale ha ascoltato le parti, riservandosi la decisione. 

Solo alcuni giorni fa, Evelina Sgarbi era stata intervista dalla trasmissione Verissimo di Canale 5, alla quale aveva rilasciato dichiarazioni abbastanza pesanti sulle cure riservate al padre: «Temo che stia troppo male. Per questo spero che vengano fatti gli adeguati accertamenti. Papà non è curato bene, non è accudito bene – aveva detto, come riporta l’AdnKronos –. Altrimenti non si sarebbe ridotto cosi in pochi mesi. Il bene della compagna è solo millantato. Lo dimostrano i 47 kg a cui si è ridotto. Se ci fosse stato realmente tutto questo bene, avrebbe agito diversamente. Non avrebbe mai messo i bastoni tra le ruote ai figli e soprattutto a me». La stessa Evelina, tramite il suo avvocato, aveva anche posto in dubbio la veridicità di una firma su un documento relativo alla privacy di Vittorio Sgarbi rilasciato dal Policlinico Gemelli di Roma, dove l’ex sottosegretario di Stato alla Cultura è seguito e in cura per una depressione maggiore