Agricoltori ferraresi in piazza a Bruxelles contro i tagli alla Pac
Manifestazione di Confagricoltura, Cia e Coldiretti in Belgio. «Le politiche dell’Unione Europea stanno condannando il futuro delle nostre aziende agricole»
Ferrara Da Ferrara fino a Bruxelles per manifestare contro la riforma della Pac, la Politica agricola comune dell’Unione europea. Anche tanti agricoltori ferraresi, insieme alle associazioni di categoria (Confagricoltura, Cia, Coldiretti), hanno partecipato alla marcia di oggi, 18 dicembre, per chiedere alla Commissione europea di cambiare rotta e manifestare tutta l’insoddisfazione di un settore fondamentale ma che si ritiene tradito.
«Sono oltre diecimila le voci degli agricoltori di tutta Europa che si stanno innalzando oggi da Bruxelles per dire no a politiche europee che stanno condannando il futuro delle nostre aziende agricole», commenta il presidente di Cia-Ferrara, Stefano Calderoni, dalla piazza che ha accolto la grande manifestazione a Bruxelles La delegazione ferrarese si è unita a quella regionale e nazionale sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”.
Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata Von Der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.
Alla manifestazione era presenta anche una rappresentanza di Coldiretti Ferrara. L’associazione è molto netta sul piano politico: «Per salvare l’agricoltura europea e la sicurezza alimentare di 400 milioni di cittadini occorre mandare via i tecnocrati che condizionano un’Unione europea sempre più lontana dai cittadini e pericolosamente vicina alla sua implosione», si legge in una nota di Coldiretti dove viene denunciata «la deriva autocratica imposta da Von der Leyen, che vuole togliere risorse alle imprese agricole e al cibo sano per finanziare i carri armati, minando così anche la salute dei cittadini consumatori. Un piano che appare come un attacco alle fondamenta della sovranità alimentare dell’intero continente, in un momento in cui tutte le altre potenze investono sempre di più nell’agricoltura, ritenuta da tutti – tranne che dall’Europa – una risorsa strategica».
Presente anche una delegazione dei pescatori di Coldiretti Pesca (con 250 associati dall’Emilia-Romagna), settore nel quale sono previsti tagli molto sostanziosi: «Un inaccettabile tradimento dopo i sacrifici e le misure imposte in questi anni alle imprese italiane», denuncia la responsabile dell’organizzazione, Daniela Borriello.
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