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Costi per vivere a Ferrara, leggero calo dopo due anni ma crescono le spese per la salute

Costi per vivere a Ferrara, leggero calo dopo due anni ma crescono le spese per la salute

Inflazione ai minimi storici e a calare sono soprattutto le utenze domestiche. Stangatina invece sui servizi funebri: l’analisi per settori

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Ferrara Scende l’inflazione in città con un dato che si attesta al +1%. Un indice tendenziale così basso (la differenza media dei prezzi rispetto all’anno precedente) non si verificava dal febbraio 2024. In base ai calcoli elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune di Ferrara, sui beni e servizi contenuti nel paniere Istat, a novembre si è verificata una lieve frenata, con un indice congiunturale di -0,5%, che ha permesso così a Ferrara di avere un’inflazione più bassa rispetto alla media nazionale che è dell’1,2%.

L’analisi per settori

Da un lato c’è stata una crescita più contenuta dei generi alimentari rispetto agli aumenti in doppia cifra percentuale degli anni passati, le tipologie che hanno fatto registrare una maggiore crescita di prezzo sono state le spese per la salute e per la ristorazione e ricezione, tenendo presente che settori come utenze domestiche e comunicazione hanno subito un calo medio, che va a compensare le bollette pazze dei primi anni del decennio.

Generi alimentari

In un anno questa tipologia di prodotti primari ha fatto segnare un +1,2% dopo le curve esponenziali del passato. I rincari più elevati si sono registrati per ciliegie +21,6%, caffè +15,6%, pesce +7,9%, carne bovina +6,4%, pollame +5,9% pesche +5,6%, cioccolata +5,3%, frutti di bosco +4,9%, carne ovina +4,7%, pane +4,5%, formaggi +4,4%, carne suina +3,5%, prodotti di pasticceria +3,4%. Per contro si sono registrati cali di prezzo anche significativi per l’olio d’oliva -15,8%, pomodori -17,7%, fragole -17,1%, cavoli -16,7%, zucchine -16,5%, uva -10,7%, insalata -8,9%, anguria -8,3%. Le sigarette, che non sono cibo ma rientrano nella tipologia, fanno segnare una crescita annua del 3,9%.

Abbigliamento-calzature

Mediamente in un anno le spese per vestirsi sono aumentate dell’1% a Ferrara. Le variazioni di crescita più significative sono per le scarpe per bambini +4,9%, pantaloni uomo +2,7%, pullover donna +2,4%, costumi da bagno uomo +2,3%. Da segnale un +3,3% per il servizio lavanderia. Calo per il noleggio abiti -1,9% e giacche per donna -0,4%. Per il resto, complici i saldi, il panorama rimane sostanzialmente invariato in dodici mesi.

Utenze domestiche

Questa tipologia ha subito un calo medio ( -1,7%) rispetto al 2024. Le dolenti note arrivano dagli affitti e dai servizi artigianali, mentre c’è stato un calo nei costi dell’energia dopo la folle corsa al rialzo degli anni scorsi. Gli aumenti più consistenti riguardano le spese di affitto per fabbricati pubblici +13%, mentre quelle per abitazioni private sono “solo” cresciute del 5,7%. Il servizio di elettricista ha avuto un’impennata del 9,6%, mentre la fattura per la manutenzione del riscaldamento è balzata a un +6,1%, i servizi di carpenteria al +4,9%, e le spese condominiali sono salite del 3,3%. In picchiata rispetto o il costo del gas a mercato tutelato -14,9%, mentre a mercato libero fa segnare -11,7% e l’energia elettrica a mercato libero è a -6,7%.

Mobili

Arredare la casa costa appena uno 0,4% in più, questo perché a fronte di un aumento per le spese di piatti e stoviglie +2,3%, c’è stato un calo degli elettrodomestici tradizionali più richiesti: frigoriferi -1,6%, lavatrici -2,4%, condizionatori -5,4%.

Salute

In questa tipologia di spesa siamo in presenza di aumenti generalizzati come i servizi ospedalieri +5,3% e delle cliniche private +9,1%, per passare agli accertamenti di laboratorio +3,9% e ai servizi medici specialistici +2,9%. In crescita anche gli apparecchi acustici +2,4%, prodotti farmaceutici +1,6% e lenti a contatto +1,3%. In totale l’intera tipologia cresce in un anno del 2,5%.

Trasporti

Il settore fa segnare in un anno un +0,8%. A pesare c’è l’aumento dei costi del biglietto del bus +11%, noleggio mezzi +7,4%, pneumatici per auto +4,6% e gasolio per autotrazione +2,2%. A bilanciamento, il calo dei prezzi di benzina -2,6%, del metano -2,5% e gas gpl -6,3%.

Comunicazione

Ecco il settore che ha avuto il maggior ribasso ( -5,5% sull’anno). Questo essenzialmente per il calo dei costi di acquisto dei tablet -12,3%, apparecchi per la telefonia mobile -12,8% macchine fotografiche -2,9%. In compenso le videocamere hanno fatto un balzo del +2,5%.

Ricreazione

Si segnalano aumenti anche in questa tipologia con un +0,7% sull’anno. In crescita l’ingresso in piscina +5,1%, negli stabilimenti balneari +8,3% e per l’abbonamento alla pay tv +1,8%.

Istruzione

Aumento annuo dell’1,2%. Cala il costo dei libri di narrativa -9,1%, crescono i libri scolastici +2,4%, la cancelleria +7,6%, e-book +10,8% e cartucce toner +18,5%.

Ristorazione e ricezione

È il settore omogeneo che con un +2,6% ha avuto la maggiore crescita dei prezzi in un anno, solo parzialmente giustificata dall’aumento delle materie prime. In ascesa il costo del pranzo al ristorante +2,5%, pizzeria +1,5%, self service +1,7%, bar +5,6% caffetteria +6,5%, bevande al bar +7,2%, food delivery +5,5%. In controtendenza le camere d’albergo: -1,9%.

Curiosità

Qui troviamo alcuni servizi particolari catalogati “altri beni e servizi”. Ed è qui che si scopre l’incremento annuo più alto in assoluto: +29,7% dei gioielli. Da notare il +4,9% dei parrucchieri, +3,7% assicurazioni auto. E la stangatina si abbatte anche sui servizi funebri (+2,5%) a dimostrazione che il carovita non conosce compassione. 

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