La Nuova Ferrara

Il report

“Soddisfacente” con chiaroscuri. L’Università di Ferrara promossa dagli esperti

Daniele Oppo
“Soddisfacente” con chiaroscuri. L’Università di Ferrara promossa dagli esperti

Il giudizio dell’Anvur è positivo, ma ci sono alcune criticità. Design del prodotto industriale è un’eccellenza

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Ferrara Un Ateneo con molti punti di forza e qualche criticità che può e deve essere affrontata. Per gli esperti dell’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, il giudizio complessivo relativo all’Università di Ferrara è «soddisfacente», che viene assegnato quando la maggior parte degli indicatori è positivo e le criticità esistenti non sono gravi o comunque si possono risolvere rapidamente. La scala di giudizio è composta da quattro gradini: non soddisfacente, parzialmente soddisfacente, soddisfacente e pienamente soddisfacente. Il rapporto, che già circolava all’interno dell’Ateneo da alcune settimane, è stato da poco reso pubblico sul sito dell’Anvur.

L’Ateneo

Il report si basa sul lavoro dei valutatori effettuato tra febbraio e aprile, tra visite a distanza e in presenza e dopo una serie di confronti con l’Università stessa. Come detto, il giudizio è positivo nel complesso, e comporta l’accreditamento di Unife per i prossimi cinque anni, con previsione di una verifica intermedia alla fine del terzo anno. La valutazione è una sintesi dei giudizi su cinque ambiti distinti: i processi di pianificazione strategica, organizzazione (Ambito A); pianificazione e gestione delle risorse (Ambito B); assicurazione della qualità (Ambito C); pianificazione e gestione della didattica e dei servizi agli studenti (Ambito D); e la ricerca e la terza missione/impatto sociale sviluppati a livello di Ateneo (Ambito E). Nell’Ambito A sono segnalati vari punti di forza, dalla programmazione alla governance, fino alla comunicazione istituzionale, ma anche «aree di miglioramento», ad esempio sui processi decisionali, che «si svolgono attraverso modalità operative non sempre formalizzate o documentate in modo sistematico». Tra le buone prassi, la rete dei manager didattici e il Gender equality plan.

Anche nell’Ambito B Unife ha solidi punti di forza: sostenibilità economico-finaziaria, dotazione tecnologica, organizzazione. Ci sono però criticità molto rilevanti, soprattutto in merito al reclutamento dei docenti, la cui strategia «risulta fortemente centralizzata e poco articolata; non è supportata da evidenze documentali circa la sua efficacia», e nella gestione delle risorse di docenza e ricerca per i dipartimenti dove i criteri «risultano generici e non chiaramente collegati a modelli di valutazione trasparenti e condivisi». Inoltre, «le attività di comunicazione relative al trasferimento della conoscenza non sono coordinate in modo centrale, rendendo meno efficiente la disseminazione dei risultati della ricerca».

Negli altri ambiti (C, D ed E) il giudizio è sempre sostanzialmente positivo o molto positivo (come sugli strumenti per garantire la qualità), con miglioramenti proposti, ad esempio, sull’internazionalizzazione degli studenti o sui criteri di selezione degli stessi e sui sistemi di incentivazione del personale docente per quanto riguarda la ricerca e la Terza missione.

Dipartimenti, dottorati e corsi di studio

L’Anvur ha analizzato anche i dipartimenti di Architettura e Medicina traslazionale e per la Romagna, ritenendo gli indicatori di entrambi «parzialmente soddisfacenti» pur a fronte di giudizi sui processi qualitativi di segno più positivo. «Soddisfacenti» i dottorati in Architettura e pianificazione urbana e Terapie avanzate e farmacologia sperimentale.

Uno dei punti più sensibili del report è sull’accreditamento triennale di sette corsi di studio: Medicina e chirurgia, Biotecnologie, Design del prodotto industriale (Architettura), Scienze dell’educazione, Scienze motorie, Economia e management per la creazione di valore e la sede rodigina di Giurisprudenza. Tra questi, Design del prodotto industriale ha ottenuto il giudizio «pienamente soddisfacente»; Giurisprudenza, Biotecnologie, Scienze dell’educazione e Medicina hanno ottenuto un «soddisfacente». Creazione di valore e Scienze motorie hanno mostrato invece qualche criticità di troppo, che comporta un accreditamento condizionato e la necessità di una rivalutazione dopo 18 mesi.

Il commento della rettrice

Per la rettrice dell’Università di Ferrara, Laura Ramaciotti, il risultato della visita dei valutatori dell’Anvur «rappresenta una conferma importante del percorso che il nostro Ateneo porta avanti da anni. L’Università di Ferrara – spiega – si è sempre strutturata per garantire la qualità del proprio operato, nella didattica, nella ricerca e nei servizi alla comunità studentesca. L’elevato giudizio complessivo e l’ampio numero di valutazioni pienamente positive restituiscono il valore del lavoro quotidiano di tutta la comunità accademica: un impegno corale che unisce governance, personale tecnico-amministrativo, docenti e ricercatrici e ricercatori, rappresentanti di studentesse e studenti. Siamo particolarmente lieti che la Commissione abbia riconosciuto alcune delle nostre buone pratiche, dalla rete dei manager didattici al Gender equality plan, fino al ruolo dello Iuss 1391. Questa valutazione – conclude Ramaciotti – non è un punto di arrivo, ma uno stimolo a proseguire con ancora maggiore determinazione nel rafforzare la qualità e l’impatto delle nostre attività al servizio del territorio e del Paese». 

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