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Il presidio

Dodicimila nomi sotto l’albero di Natale. Ferrara per la Palestina ricorda le piccole vittime

Dodicimila nomi sotto l’albero di Natale. Ferrara per la Palestina ricorda le piccole vittime

Manifestazione in piazza della Cattedrale per far luce ancora una volta sul conflitto e i bambini che hanno perso la vita: i loro nomi stampati su 21 metri di carta

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Ferrara Ferrara per la Palestina è tornata in piazza della Cattedrale oggi, domenica 21 dicembre, «per ricordare alla cittadinanza che l’orrore del genocidio palestinese non è ancora finito, a dispetto del silenzio con cui i principali mass media nascondono ciò che lo stato terrorista di Israele sta continuando a perpretrare».

Un attacco duro quello che è arrivato dal gruppo: «Nella striscia di Gaza l’occupazione sionista continua a provocare morte usando non solo le armi, ma anche la fame e il freddo come strumento di sterminio del popolo palestinese. Mentre 1 milione e mezzo di persone, compresi 30mila bambini, sono a rischio di morte, esposti al clima rigido invernale e alle tempeste, l’assedio impietoso di Israele continua a impedire l’entrata degli aiuti umanitari». Un freddo che miete numerose vittime, a cui si aggiungono gli aiuti umanitari bloccati: «Sono già almeno 13 gli infanti e 17 i morti per il freddo, 14 le persone a causa dei crolli dei palazzi in cui avevano cercato rifugio, indeboliti dai bombardamenti e dagli acquazzoni. Al contempo 300mila tende e case mobili destinate ai campi profughi rimangono bloccate ai valichi insieme alle forniture essenziali di cibo e medicinali, coperte e abiti caldi compresi. Gli aiuti che si trovano fermi ai valichi, a pochi chilometri di distanza, non vengono fatti entrare perché Israele continua di fatto a limitare severamente l’ingresso degli aiuti umanitari, nonostante gli accordi firmati nel trattato di pace».

Ma le cause non finiscono qua: «Si aggiungono i morti negli attacchi che i coloni perpetrano in tutto il territorio palestinese e in Cisgiordania. In quest’ultima in particolare, gli attacchi dei coloni contro i palestinesi hanno raggiunto livelli record: oltre 3100 attacchi registrati con cui l’offensiva israeliana continua a "mangiare" territori palestinesi, demolendo case, scuole, cliniche, ulivi, aggredendo le famiglie e costringendole a lasciare le proprie terre».

Il gruppo ha ricordato poi il bilancio dal cessate il fuoco: «Più di 1000 i feriti  e quasi 400 i morti ufficialmente registrati per mano dei coloni israeliani. Il bilancio dall'inizio della guerra è di 70.668 morti e 171.152 feriti. Ma questi numeri sono solo una stima al ribasso: le macerie continuano a restituire corpi, giorno dopo giorno. Si stima che sotto le macerie giacciano ancora circa 10mila persone. Nelle strade, tra le macerie in cui i Palestinesi cercano con forza ancora di sopravvivere, son presenti ancora 70mila tonnellate di bombe inesplose e pronte a mietere nuove vittime. 200mila, invece, sono le tonnellate di bombe che l’esercito israeliano ha sganciato fino ad oggi su Gaza, 25mila le tonnellate sganciate in soli cinque mesi di operazioni militari durante il conflitto: da sole, queste equivalgono alle tonnellate di esplosivo contenute in due bombe nucleari. In tutte questo, lo Stato Italiano continua a supportare militarmente ed economicamente e politicamente Israele, speculando sul genocidio».


Il presidio di Ferrara per la Palestina si è chiuso con un messaggio che guarda al passato ma è rivolto al futuro con speranza: «Non ci sarà mai pace fino a quando ci sarà l’occupazione e per questo siamo oggi è in piazza, a ricordare i nomi dei 12mila bambini uccisi dallo stato terrorista di Israele dal 7 ottobre 2023 al 25 luglio 2025, simbolicamente stampati su 21 metri di carta. Ma i bambini uccisi ad oggi superano ampiamente i 20mila e non sono destinati a fermarsi. Le mobilitazioni non si fermeranno, finché la Palestina non sarà libera».

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