Ferrara in lutto per Ansalda Siroli, la storica esponente dell’Udi è morta a 90 anni
E’ stata un punto di riferimento per l’Unione donne in Italia e fondatrice del Centro donna e giustizia. Guglielmi: «Ha definito un prima e un dopo»
Ferrara Ansalda Siroli, storica esponente dell’Udi (Unione donne in Italia) e fondatrice del Centro donna e giustizia, si è spenta a novant’anni. Ansalda Siroli ha dedicato la vita ai diritti delle donne. Per oltre mezzo secolo si è dedicata con passione, energia ed entusiasmo alle attività dell’Udi, si è impegnata per dare voce alle donne e far valere i loro diritti. Lungimirante nelle battaglie politiche, negli anni è stata amata e apprezzata anche da chi nella vita ha preso scelte diverse dalle sue.
Chi era
Nata a Filo di Argenta nel 1935, da adolescente fu bracciante nei campi così come la madre e la sorella. Nel 1949 si iscrisse alla sezione locale dell’Udi e vent'anni dopo insieme al marito e ai figli si trasferì a Ferrara. Durante gli anni a Filo, militò nel Pci argentano e sedette per sette anni tra i banchi del Consiglio comunale. Nel 1981, dopo aver ascoltato storie di soprusi, violenze e angherie ai danni delle donne, fondò il Gruppo donna e giustizia, uno dei primi centri di ascolto e aiuto alle donne vittime di violenza, in famiglia e sulla strada, diventato, poi, il Centro donna giustizia, di cui lei è stata la prima presidente. A Ferrara fu consigliera comunale per 17 anni e nel corso di quasi due decenni si batté per una città a misura di donne e bambini, con particolare attenzione alla casa e agli asili nido comunali.
Riconoscimenti
Nel 2001 Ansalda Siroli ha ricevuto il Premio donna per il suo impegno nella politica e nel sociale. Nel 2004 ha ricevuto ila Riconoscenza speciale della Camera di Commercio di Ferrara e nel 2009, anno in cui lasciò la sua carica all’Udi di Ferrara, ricevette una targa dall’allora sindaco di Ferrara, Gaetano Sateriale.
Il ricordo
Stefania Guglielmi, attuale presidente dell’Unione donne italiane di Ferrara, contattato dalla Nuova ha detto: «L’Ansalda è stata una Maestra, con le parole e con i fatti, di quelle che segnano un’epoca e che resterà con un posto di primo piano nella nostra genealogia. E lo ha fatto mettendo se stessa al centro di un progetto politico ed esistenziale di cambiamento, accettandone i rischi ed assumendosene la responsabilità. L’Ansalda è una di quelle persone che hanno definito un prima e un dopo. La storia dell’Ansalda è la storia dell’Udi, ma nella sua storia personale e politica ci sono anche le nostre radici di emiliani e di donne consapevoli della propria soggettività politica. L’Ansalda è stata una persona fuori dall’ordinario ma anche di un modo di fare politica che è passione, relazione, creatività. E soprattutto bene comune, solidarietà, attenzione verso chi ha bisogno. Con un piglio deciso, assertivo e anche autoritario, l’Ansalda ci ha insegnato che la politica è mettersi a disposizione e che quello che facevamo all’Udi era politica».
E ancora: «“Politica” è la parola che più spesso le ho sentito pronunciare. E quando lo faceva, per me era come se mi desse la chiave per comprendere il fatto al di là dell’apparenza, dando senso allo slogan femminista per eccellenza: “il personale è politico”. Ascoltare le donne, comprenderle, metterle in relazione senza giudicarle: è quello che faceva all’Udi dando all'associazione un senso che rimane a tutt’oggi. L’Ansalda ha contribuito ad una UDI che dura a tutt'oggi e che, nel suo pensiero, doveva essere motore di cambiamento della società, come era stato fin dai tempi del diritto al voto. Io mi sono avvicinata all’Udi ascoltando le sue parole e i suoi racconti perché, grazie a lei, ho capito che volevo essere parte di quella storia. Grazie, Maestra!».
Nicola Minarelli, segretario Pd Ferrara, ha detto: «Ci lascia Ansalda. Ansalda che, con tenacia, determinazione e caparbietà, ha fatto la storia delle pari opportunità e della dignità della persona. Ansalda che ha dato voce alla libertà: dai soprusi, nelle lotte bracciantili; dalle violenze sulle donne. Parole che si sono fatti gesti e pratiche. Persone che vivono così non se ne vanno mai veramente. Il Partito democratico ferrarese le è immensamente grato e si stringe al dolore dei propri familiari. Sentite condoglianze da parte mia e dell'intera comunità del Partito democratico Ferrara».