Jessica spara Renazzo nel mondo
Ecco come il paese ha vissuto il trionfo olimpico della Rossi. Famiglia ed amici entusiasti
RENAZZO. Tutto il paese ha seguito, con trepidazione, la prova di Jessica Rossi che ieri pomeriggio,con 99 su 100, alle Olimpiadi ha conquistato la medaglia d'oro nel tiro al piattello specialità fossa olimpica. «Aspettiamo l'oro di Renazzo», era il commento unanime dei tanti che nei bar seguivano la prova. Jessica Rossi, di 20 anni, è nata a Renazzo in via Pilastro 30 poi a 4 anni si è trasferita qualche chilometro fuori paese, nella campagna tra Bevilacqua e Crevalcore, ma ha frequentato sia le elementari che le medie a Renazzo.
Logico quindi che i renazzesi ne rivendichino la paternità. Improvvisamente alle 16.30 entra in azione una squadra che comincia ad affiggere un manifesto con la foto di Jessica Rossi e la scritta medaglia d'oro. «Impossibile - urla passando Giulio Poletti -, vuol dire che l'avete preparato prima il manifesto».
L'arcano viene subito scoperto. «Quando ha centrato il piattello 82 - spiega Marcello Salani - ho dato il via al tipografo per stampare i manifesti, tutti in plastica cosi non si consumano, indicando la medaglia d'oro. Con i genitori sono già d'accordo che ai primi di settembre, ai Tre Moschettieri, faremo una grande festa come quando nel dicembre scorso ha vinto la Coppa del Mondo».
Tra i presenti c'è anche Gilberto Pasqualini che sta parlando al telefono con Angel Miguel Rubiano Chavez, il ciclista colombiano “di Renazzo” che ha vinto una tappa al giro d'Italia, e gli annuncia che Jessica è medaglia d'oro. Rubiano sarà stasera alla sagra organizzata dalla Polisportiva XII Morelli. Tutti urlano che Jessica Rossi è la più brava, perchè è medaglia d'oro olimpica, patriottica perchè ha veramente cantato l'inno ed emiliana perchè ha dedicato la vittoria ai terremotati.
In serata tutti gli ospiti del ristorante pizzeria "I Tre Moschettieri" si sono fermati per un brindisi al successo della renazzese Jessica Rossi. A casa della medaglia d'oro olimpica invece la festa è iniziata fin dal mattino. «Ci siamo preparati - spiegano all'unisono il nonno materno Benito Gilli e l'amico organizzatore della festa Carlo Balboni - con gnocchini, frittelle e dolci. Volevamo festeggiare "solo" l'esordio di Jessica in un'Olimpiade. Ora dobbiamo organizzare un altro tipo di festeggiamento».
A soli vent'anni Jessica Rossi ha già vinto il titolo europeo e mondiale nel 2009 e l'anno scorso ha conquistato la coppa del mondo. «Sono istruttore di tiro al piattello - spiega il padre Ivan Rossi - e Jessica ha cominciato a sparare a 9 anni poi a 11 ha cominciato a fare le competizioni dimostrando doti straordinarie e sangue freddo. Sinceramente ero già contento per l'ingresso in finale. Giovanni Pellelo, che è il nostro miglior tiratore, solo alla terza finale olimpica ha centrato una medaglia. Ecco perchè non volevo facili entusiasmi. Poi ho visto che i centri arrivavano a ripetizione ed ho avuto timore quando ha sbagliato il piattello numero 82. In questi casi c'è il rischio di infilare una serie di errori e questo succede spesso dopo aver centrato una lunga serie di piattelli. Al tiro sucessivo ho visto che Jessica ha fatto centro e, a quel punto, ho detto che era fatta. Credo sia giusto ringraziare il c.t. Alberto Pera che ha preparato nel migliore dei modi jessica sia sotto l’aspetto morale che emotivo».
Sono le 19.30 ed a mamma Monica arriva una telefonata, è Jessica che l'informa che sta per salire sul podio e tutti si mettono davanti al televisore. «E' molto tranquilla e serena - spiega Monica Gilli - come è il suo carattere. Sapevo che era preparata, chiaro che sperava in un successo ma sapevo anche che basta un niente perchè tutto vada a rotoli». Arriva il momento in cui dalla tv trasmettono l’attimo incui Jessica Rossi sale sul podio e tutti, imitando la medaglia d'oro, cantano l’inno italiano.
Giuliano Barbieri
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