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È stata anche nazionale di pattinaggio e sciatrice sulla neve

FERRARA. Fisico minuto, eleganza nei movimenti, una disarmante genuinità, occhi azzurri come il mare, che per lei è stato una seconda casa. Guardando Anna Maria Ravegnani non si direbbe di avere di...

22 ottobre 2013
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FERRARA. Fisico minuto, eleganza nei movimenti, una disarmante genuinità, occhi azzurri come il mare, che per lei è stato una seconda casa. Guardando Anna Maria Ravegnani non si direbbe di avere di fronte a sé un vero e proprio "mostro" dello sport. Eppure, questa simpatica nonnina di 90 anni, da giovane era un “tipino” davvero tosto ed è riuscita ad affermarsi nel firmamento sportivo nazionale, raggiungendo risultati notevoli.

Nata a Ferrara il 5 agosto del 1923, Anna Maria fin da bambina decide di dedicarsi allo sport, facendo sfoggio delle sue spiccate doti agonistiche. Inizia con il pattinaggio artistico, disciplina in cui ottiene importanti riconoscimenti, primo su tutti la chiamata in Nazionale e il conseguente titolo di campionessa azzurra. Siamo nei lontani anni ’30, e in quello stesso periodo la super atleta, ferrarese di nascita e cervese di adozione, da provetta sciatrice decide di partecipare alla Coppa Cortina, piazzandosi seconda.

La passione per lo sci d'acqua subentra in un secondo momento, quando, dopo essersi sposata con l'ex atleta di salto in alto Paolo Ravegnani, con cui ha avuto tre figli, si trasferisce a Pinarella di Cervia e, nel tempo libero, si approccia allo sci d'acqua, sul mare a due passi da casa. Anna Maria si accorge di avere una particolare predisposizione per questo sport e, da amante delle sfide, decide di partecipare a una nuova stimolante impresa: la traversata da Pola a Cervia. Così, il 24 luglio del 1969, all'età di 47 anni, è la prima donna ad attraversare l'Adriatico, impiegando 3 ore, 17 minuti e 32 secondi. Nello stesso anno viene anche premiata come campionessa italiana di velocità, vincendo tutte le gare.

La "delfina dell'Adriatico", com’è stata soprannominata dalla stampa dell’epoca, ha poi partecipato ad altre manifestazioni sportive, portandosi a casa grandi soddisfazioni. L'ultima nel 1972, con la partecipazione come unica donna alla maratona "Pavia-Venezia". (v.b.)