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Juve, i ritmi serrati decimano la rosa

Juve, i ritmi serrati decimano la rosa

Il vantaggio rassicura ma 11 partite in 38 giorni potrebbero creare più d’un guaio

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TORINO. Stanchi, come testimoniano la sconfitta - e la prestazione - di Napoli, e preoccupati «il giusto». Nella settimana dell'Europa League, la Juventus torna sulla terra. Il vantaggio dalle inseguitrici è ancora tale da poter essere gestito «con intelligenza», per dirla con Buffon. Ma per la prima volta la sensazione è che i bianconeri abbiano perso il “mantello” dell'imbattibilità. La Paura, a sette giornate dalla fine e con 11 punti sulla Roma - che però deve recuperare una gara con il Parma e ricevere in casa la Vecchia Signora - non sembra essere di casa a Vinovo. Ma qualche dubbio sulla tenuta della squadra comincia a insinuarsi. Colpa del calo fisico del gruppo. Dalla ripresa dell'Europa League (20 febbraio con il Trabzonspor) al Napoli, la Juve ha giocato 11 partite in 38 giorni, una gara ogni 3 giorni e mezzo. Gli infortuni assortiti in ogni reparto hanno impedito a Conte di ruotare al meglio gli uomini. Prima Vucinic, fuori due mesi, e Giovinco in attacco, poi i fastidi muscolari di Marchisio. Quindi l'assenza per cinque gare di Chiellini e quella di Ogbonna, Peluso e Barzagli, che hanno ridotto all'osso il reparto arretrato. Il trio Caceres-Bonucci-Chiellini è alla quinta gara in 14 giorni. Vidal, Pogba e Llorente (a secco dalla sfida col Milan) sono in riserva. Ora il ritmo resterà serrato e qui si inserisce il fattore Europa League. Fino allo scontro diretto, il calendario dei prossimi cinque impegni appare sorridere alla Juve (Livorno, Udinese, Bologna, Sassuolo e Atalanta) più che alla Roma (Cagliari, Atalanta, Fiorentina, Milan e Catania). I bianconeri avranno il doppio impegno con il Lione; Tevez (foto) è al rientro con Osvaldo, Vucinic o Giovinco a far coppia.