«La mia Mobyt non è in crisi di nervi»
Basket Dna. Coach Furlani affronta tutte le spine: la tensione, le trappole emotive e il gestaccio a fine partita di Amici
FERRARA. «Non siamo sull’orlo di una crisi di nervi». E fa bene Adriano Furlani a sottolinearlo, perché dalla partita che la Mobyt ha perso domenica scorsa a Codogno contro Casalpusterlengo sono arrivati segnali differenti. «C’era tensione, ma non nervosismo» ha ribadito il coach. Nove falli tecnici fischiati ad entrambe le squadre, tre antisportivi; coach Furlani espulso per doppio fallo tecnico e tiri liberi sbagliati nei momenti decisivi, tra cui quello che poteva valere la vittoria di Mays. Infine Amici che si è lasciato andare ed ha reagito con un gesto non proprio da lord alle parole, magari anche “intense”, di un tifoso ferrarese. Insomma, domenica scorsa sotto la tensostruttura di Codogno la temperatura era alta e i nervi scoperti. Soprattutto quelli della Mobyt. All’indomani della sconfitta, Furlani torna sull’argomento.
«Credo che in questa fase non serva caricare di pressione la squadra. È vero però che dobbiamo essere più scaltri nell’evitare le trappole e più bravi a gestire certe situazioni di gioco fatte apposta per innervosirci». Benfatto è stato il primo a cedere alla pressione, tanto che ha dovuto lasciare il campo per raggiunto limite di falli senza avere inciso sul match. E poi anche lo stesso Amici che, dopo una gara incolore, ha pure fatto il dito medio a un tifoso. Ieri sulla piazza virtuale di Facebook tifosi e giocatore hanno avuto uno scambio di opinioni. Esposte le ragioni, tutto sembra tornato alla normalità, anche se pure questo è sintomo di un nervosismo non troppo latente. «Condanno il gesto deprecabile di Amici - sottolinea Furlani - anche perché noi dobbiamo essere sempre grati ai nostri tifosi che ci sostengono sempre».
Certo è che la Mobyt deve cercare di incanalare nel modo giusto una tensione che, a questo punto del campionato, inevitabilmente si palesa, ma che non deve essere un limite.Ricordato che a Codogno gli arbitri hanno decisamente esagerato, è vero che da qualche tempo a questa parte Ferrara appare poco serena, tanto da farsi fischiare uno, se non due falli tecnici a gara. Un trend che racconta di come la tensione possa fare brutti scherzi e influire sul risultato. «Non siamo brutti e cattivi. Semmai la squadra sta cercando di raschiare il fondo del barile dell’energia e questo può essere difficile da gestire, soprattutto in trasferta dove le condizioni non sono certo come sul nostro parquet. Siamo una squadra che non ha la forza e la struttura di qualche tempo fa, quindi a volte ci facciamo prendere la mano». Analisi chiara e lucida che si somma ad un momento di difficoltà tecnica. Nonostante questo, però, la Mobyt è sempre in piena corsa per un buon posto nella griglia playoff. Condizione che dovrebbe essere sufficiente per rassenare gli animi e convogliare tutte le energie alla ricerca del maggior numero di vittorie evitando isterismi inutili.
Mauro Cavina
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