Brasile in ritardo Emergenza morti per Qatar 2022
ROMA. «Non siamo pronti». Hanno l'effetto di un fulmine a ciel sereno le parole del segretario generale della Fifa, Jerome Valcke. Vi si legge un sentimento misto tra realismo e rassegnazione, quando...
ROMA. «Non siamo pronti». Hanno l'effetto di un fulmine a ciel sereno le parole del segretario generale della Fifa, Jerome Valcke. Vi si legge un sentimento misto tra realismo e rassegnazione, quando parla dello status quo della macchina organizzativa in Brasile, a 70 giorni dal via del Mondiale. «Volete un riassunto? Non siamo pronti», ha ripetuto ai giornalisti, aggiungendo che «ci sono due stadi dove c'è ancora bisogno di lavorare», in riferimento agli impianti di Porto Alegre e San Paolo.
Ma la Fifa non ha solo la grana Brasile da risolvere. Anche in Qatar, paese che ospiterà l’edizione del 2022 del Mondiale, le polemiche sono infinite. Il problema è legato alle numerose morti tra gli operai (soprattutto provenienti dai paesi asiatici) che stanno lavorando alla costruzione degli stadi. Secondo alcuni calcoli i morti sono già 400 e con questo ritmo potrebbero arrivare a 4.000 nel 2022. «Ogni settimana - spiega Pierre Cuppens della federazione mondiale dei lavoratori edili – ci sono aerei che dal Qatar riportano in Nepal bare con operai morti e allo stesso tempo ripartono altri aerei carichi di operai che faranno la stessa fine. Vengono trattati come cani».