Ferrari, formula “aspetta e spera”
Le Rosse ancora indietro, i primi interventi possibili solo nei Gp europei: sarà corsa in difesa
C’è da rincorrere, come sempre del resto. La Ferrari continua a masticare amaro, continua inesorabilmente a guardare gli altri attraverso gli scarichi. Una situazione pesante per il Cavallino Rampante che di fatto ha commesso per l’ennesima volta degli errori in fase di progettazione del mezzo. Le Mercedes sono di un altro pianeta, le Red Bull (pur con dei limiti) sono davanti. Gli altri annaspano. E lo faranno anche in Bahrain.
Il caso Alonso. Nessuno ne parla ancora, perché la stagione è agli albori e caricare troppo di tensione l’ambiente non gioverebbe nessuno, ma ci sono già malumori in casa Ferrari. Fernando Alonso l’anno scorso ha aspettato la fine dell’estate per sbottare (ricordate le esternazioni di Monza?), ma quest’anno potrebbe esplodere molto prima. Il motivo è semplice. La F14T difficilmente sarà competitiva per il Mondiale e quindi per un’altra volta il pilota spagnolo dovrà accontentarsi delle briciole. Dalla sua ha un talento unico che però rischia di finire ai margini della storia delle quattro ruote. Solo due titoli in bacheca nonostante a conti fatti sia il migliore del lotto (o almeno alla pari con Sebastian Vettel). Già in Malesia l’asturiano ha storto il naso, limitandosi a dire che questa vettura «ha troppi problemi rispetto alle altre». Poi la retromarcia: «Miglioreremo di sicuro», seguita a ruota dalle affermazioni di uno Stefano Domenicali che ormai più che un team manager sembra un pompiere: «Lontano dall’Europa dovremo difenderci, poi cambieremo ritmo».
In attesa di Kimi. L’altro grosso problema in casa Ferrari è rappresentato da Kimi Raikkonen. Lento in qualifica, poco incisivo e pure sfortunato in gara. Per adesso è lui il prescelto come seconda guida della casa di Maranello. Correre sulla difensiva va bene, ma è sempre meglio farlo con due alfieri invece che con un’unica torre. Lo sviluppo del propulsore darà sicuramente qualcosa in più alla Ferrari, ma il tempo stringe e anche le altre scuderie cominceranno a lavorare sodo per colmare il divario con le Mercedes.
Missile tedesco. Intanto al comando della classifica c’è la coppia Rosberg-Hamilton. Dalla loro hanno una monoposto quasi perfetta, in grado di rifilare 6-7 decimi alle altre. Fantascienza. La gara di Sepang è stata senza storia, praticamente la fotocopia di Melbourne con l’unica differenza che stavolta davanti a tutti è arrivato Hamilton che per talento e determinazione appare come il candidato numero uno all’iride.
Un Circus che va al contrario. A margine della lotta per il primato c’è da registrare l’ennesima figuraccia della Fia. Nel mirino ancora la Red Bull. Prima il secondo posto australiano di Daniel Ricciardo cancellato, poi la sanzione sempre a Ricciardo che in Bahrain partirà con un handicap di 10 posizioni. Tutto per un pit stop errato dalla Red Bull che ha messo in pista una monoposto ritenuta insicura. Un’assurdità, un po’ come la richiesta del muretto della Williams che ha chiesto (e non ha ottenuto) la staffetta tra Bottas e Massa. Il brasiliano sperava di essersi lasciato alle spalle gli ordini di scuderia, ma la maledizione è sempre in agguato.
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