Mobyt, 10’ di furore non bastano
Pure Benfatto ko: per tre tempi estensi sfiduciati. Recanati regge all’assalto finale e vince
FERRARA. Guardando il poker d’assi appoggiato malinconicamente a bordo campo, era ovvio che non sarebbe stata serata di poesia. Se ti mancano Casadei, Infanti e Flamini, poi ci aggiungi Benfatto, non puoi sognare. Ma dalla Mobyt per 30’ non s’è avuta neanche la ruvida prosa. Quella che sarebbe stata indispensabile per giocare contro Recanati. Cinica nel colpire in area col colosso Pettinella, che nessuno dei “superstiti” estensi poteva arginare (alla fine: 27 rimbalzi Ferrara, ben 42 Recanati con 13 offensivi); chirurgici gli ospiti nel punire con le triple di Mosley la zona chiusa a riccio dei ferraresi. Bravi nel spaccare con le penetrazioni di Fantinelli le amensie della retroguardia di casa. Remare sempre controcorrente ha sfiancato la Mobyt, togliendole energie. La squadra per tre tempi è stata moscia, subendo di tutto e dando niente. Svaporato Mays, frastornato Jennings che da pivot pareva un pulcino; caotico Amici, nervoso Ferri che non vedeva attorno lo spirito giusto. E dalla panchina è giunto anche meno, eccezion fatta per un generoso Andreaus. Ma Bottioni proprio non incide.
Recanati rasposo e duro, Mobyt tenera e arbitri mediocri che hanno naturalmente seguito l’onda del più forte. Infierendo sui giovani (Pipitone), sanzionando un tecnico ridicolo a Spizzichini (era il 3º appena al 12’), non tutelando Mays e “puntando” indici minacciosi a Jennings. Sopraffatta da tanta roba, Ferrara ha dato il peggio: palloni persi, tiri sul ferro, difesa a mulinare l’aria. Prima la zona, poi l’individuale, infine alternate. Fatto sta che Recanati al 10’ aveva il 50% da tre. Furlani ha insistito con la zona, avendo poche alternative. Ma se subisci a rimbalzo, e i tuoi leader vagano per il parquet, restare a galla è arduo. Così al 10’ ecco il 16-21, al 20’ il 30-37. Sofferenza a tutto campo (Mosley inarrestabile), eppure tutto aperto (grazie ad una tripla di Andreaus). Il crollo estense si registra nei primi 3’ del terzo parziale: Fantinelli spacca la gara con due incursioni ad ampia falcata ed un “jump” dai 5 metri. In totale è break di 9-0 che segna il “-16” Mobyt (30-46). Ferri insacca da tre, Amici mette in fila un 5-0 personale forzato e di pura rabbia. Al 30’ padroni di casa sotto 40-54 perché ancora Fantinelli (tripla) smorza la rimonta. Il motore Mobyt, però, finalmente s’è acceso. Niente lucidità, poche geometrie. Il classico cuore oltre l’ostacolo. Furlani allestisce una difesa confusa ma di buona volontà (zona con Ferri e Mays in punta, Amici-Andreaus ai lati e Jennings al centro dell’area).
Tripla Jennings, tripla Mays, paniere Mays e due liberi Jennings. Mentre Recanati rifiata e sbatte sul muro, Ferrara impila in 7’ un sontuoso 16-3 (rifinito da una tripla di Andreaus) per il 56-57. Pettinella riceve palla in area (e dove, sennò) e subisce fallo. Storto e antiestetico infila comunque i due liberi, mentre Amici dapprima aveva fallito la palla del sorpasso poi fa 0/2 dalla lunetta. La lunga rincorsa frana su cose banali, certamente di peso in un “punto a punto”. Mancano 58” e ormai riacciuffare la partiva diventa esercizio disperato. Le due “ave Maria” da tre di Andreaus e Mays muoiono sul ferro e sul PalaMit2B cala il sipario. Goccia su goccia quel capolavoro costruito in estate è stato eroso dalla sfortuna e mentre gli altri (tutti gli altri) hanno inserito elementi per potenziare gli organici, la Mobyt ha dovuto mettere pezze. E quando anche queste ultime sono scivolate fuori dal parquet, coach Furlani ha avuto pochissimo cui attingere. Non è colpa di nessuno, ma il dato di fatto è che ai playoff arriverà una squadra con panchina corta e stanchezza mentale. Partendo da una posizione in griglia neppure troppo nobile. Forse rientrerà Casadei, vietato avere aspettative. Forse mancherà Benfatto (polso destro, per ora tre settimane di stop).