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Formichina Spal, regolarità che paga

di Paolo Negri
Formichina Spal, regolarità che paga

Record di pareggi e segni di stanchezza. Ma la squadra è nel G8 da un girone intero e già domenica potrebbe festeggiare

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FERRARA. Il potere logora chi non ce l’ha, diceva quello. E’ così anche nel calcio: dura la vita di chi deve rimontare. Prima o poi arriva un cedimento, si commette un errore, e si resta irrimediabilmente indietro. Compito difficilissimo, quando è vietato sbagliare.

Queste considerazioni amplificano i meriti della Spal. Che non è più brillante, che è stanca, che ha - anche lei, sì - paura di commettere un passo falso, che non vince dal 9 marzo (2-0 al Rimini), che vede il traguardo vicino e si accontenta, non rischia, forse consapevole che nel serbatoio non è rimasta tanta benzina. Tutto vero, ok. Lampante: Crema, domenica scorsa, è stata una fotografia di ciò. Ma è anche innegabile che i biancazzurri sono in serie utile da cinque giornate (un successo e quattro pareggi consecutivi) e che il passo da formichina ha pagato, visto che il margine di vantaggio sul 9º posto è ora di 4 punti, a tre giornate dal termine. Questo +4 è su un Mantova in piena crisi, reduce da tre sconfitte una dopo l’altra (di cui due interne) e dilaniato da polemiche interne e con l’ambiente (ieri è stato confermato mister Sabatini ed esonerato il d.s. Sensibile, al cui posto viene richiamato Pelliccioni). Una fase che ha vanificato la precedente rimonta dei virgiliani, così come il pesante ko di Monza ha interrotto quella di una Torres che resta tra le otto e che domenica gioca in casa col già promosso Bassano, ma che poi a Rimini e col Mantova (dal canto suo atteso dalla trasferta di Sant’Arcangelo e dal match casalingo con la Spal) non avrà gare di piacere.

Il campionato invece dice che la squadra di mister Gadda è entrata nel G8 un girone fa (grazie alla vittoria interna con la Pergolettese, all’andata) ed è ancora lì, ad un passo dal traguardo. Le cifre sottolineano che la Spal detiene il record assoluto di pareggi esterni (9, nessuna rivale ne ha collezionati di più) e quello condiviso di match nulli totali (13, come la Pergolettese). Numeri che evidenziano sicuramente una caratteristica - di mentalità, di gioco, di attitudine - della squadra, ma che contribuiscono anche ad un cammino regolare che sta premiando. Varricchio & C. hanno retto, non hanno oscillato. A volte, come a Crema, poteva essere compiuto un passo decisivo e per contro è stato effettuato “solo” un passo importante, ma ciò che conta è che la Spal stia arrivando all’obiettivo: all’indomani dell’8ª d’andata, avremmo messo tutti quanti la nostra firma se ci fosse stato prospettato lo scenario attuale.

Ecco, l’attualità. Alla Spal per essere matematicamente certa della promozione bastano 4 punti nelle prossime tre partite. Vincendo domenica al “Mazza” con la Virtus Vecomp Verona sarebbe virtualmente fatta, o addirittura aritmeticamente fatta se in contemporanea il Mantova perdesse a Sant’Arcangelo. I biancazzurri non avranno compito agevole, i veronesi sono maestri di rendimento esterno (fuori casa hanno conquistato 21 dei loro 39 punti complessivi) e si giocheranno l’ultimissima carta per sperare di rientrare in zona play off.

Resta da capire come si comporterà la Spal. Se giocherà per vincere o se cercherà di imporsi stando ben attenta a non perdere. L’importante è che la formichina biancazzurra possa esultare presto, quando tante cicale hanno cantato con largo, inutile e deleterio anticipo.

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