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Bulgarelli all’orizzonte vede la Spal

Bulgarelli all’orizzonte vede la Spal

Il presidente lunedì sera ospite di Telestense «Le mie risorse più al calcio che alla Mobyt»

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FERRARA. È il presidente della Pallacanestro Ferrara, ha in mente la polisportiva e il suo cuore batte per la maglia biancazzurra. Soprattutto quella a righe verticali, vale a dire quella della Spal. Fabio Bulgarelli lunedì sera è stato ospite nel salotto televisivo di Telestense e, incalzato dalle domande di Alessandro Sovrani, ha raccontato come vede il suo futuro e quello della Spal. Dopo che la “sua” Mobyt aveva perso una sfida decisiva con Recanati nella corsa per le prime posizioni playoff, l’ingegnere s’è messo a nudo intervenendo come socio della Spal, società della quale detiene il trenta per cento delle quote assieme alla famiglia Colombarini (soci di maggioranza al 60%) e al presidente Walter Mattioli (10%).

Appassionato, preparato ed estremamente motivato, Bulgarelli ha parlato sia del versante sportivo che di quello gestionale. «A meno di clamorosi e inattesi sviluppi siamo davvero ad un passo dal raggiungere la serie C unica, che è il nostro obiettivo stagionale. Quello che conta sono i risultati e quindi al primo anno di gestione possiamo essere soddisfatti. L’anno prossimo giocheremo al Paolo Mazza, è una certezza, visto che l’iter per la messa a norma dell’impianto è partito grazie ad un proficuo dialogo con l’amministrazione comunale (verranno svolti anche lavori di sistemazione della zona spogliatoi del palasport; ndr). Con l’avvento della famiglia Colombarini a Ferrara, la Spal ha ritrovato slancio dopo anni di difficoltà. Ma non si può pensare che tutto possa gravare sulle loro spalle».

Che sia questo l’inizio di una “campagna elettorale” per diventare presidente della Spal? «No, grazie - risponde deciso Bulgarelli -. Fare il presidente della Spal è un onere e un onore. Servono tanto tempo a disposizione, pazienza, disponibilità e grande competenza e credo che Walter Mattioli sia la persona giusta al posto giusto: ha capacità, esperienza e conoscenze tecniche». Assodato che Bulgarelli non ha velleità di passare da una poltrona all’altra, quindi dal basket al calcio, come vede il suo futuro e il suo ruolo in casa Spal? «Difficile fare previsioni. I Colombarini hanno fatto bene a portare il modello Giacomense a Ferrara. La Spal è la società più blasonata e più importante della città. Ha dei tifosi straordinari ed era da tempo che non si vedeva tanto entusiasmo allo stadio e una curva così partecipe. In più tocchiamo con mano tutti i giorni la capacità che il calcio ha di attirare pubblico e sponsor. Quindi, per quanto mi riguarda, dopo aver dedicato la maggior parte delle mie risorse al basket, l’anno prossimo le dirotterò sulla Spal. Se la Mobyt non dovesse essere promossa e il calcio sì, la maggior parte degli investimenti andranno sul calcio. La Pallacanestro Ferrara è formata da un gruppo di soci solido e coeso, ma è difficile che tramite la polisportiva si riescano a compensare le risorse che dovremo dedicare alla Spal».

Appunto, la polisportiva. O meglio, la società di servizi ProSport Estense che riunisce sotto un unico tetto (operativo) Spal, Pallacanestro Ferrara e Aquile. Come vanno le cose? «Sta crescendo - è stata la risposta di Bulgarelli davanti alle telecamere -. Non ci aspettiamo che risolva tutti i problemi, soprattutto delle due società più onerose. A breve annunceremo una piccola ma significativa operazione (l’acquisizione del centro sportivo Kleb; ndr) volta a dare una casa alle tre realtà sportive coinvolte. Sarà il primo passo che potrà dare, soprattutto alla Spal, spazi alternativi al Centro di via Copparo dove poter vivere la quotidianità dell’allenamento».

Mauro Cavina

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