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Spal costretta a rinviare la festa

di Paolo Negri
Spal costretta a rinviare la festa

Seconda Divisione. Due volte promossa, poi arriva la notizia della vittoria del Mantova

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FERRARA. Non è ancora serie C. La Spal ha pregustato la festa ma alla fine ha dovuto rimandarla. I biancazzurri, ieri, si sono trovati matematicamente promossi due volte: prima quando conducevano 1-0 sulla Virtus Vecomp Verona; poi, dopo l’1-1 raggiunto dai veneti, quando la Torres stava perdendo in casa contro il Bassano ed il Mantova era inchiodato sul pareggio a Santarcangelo. Ma a pochi istanti dal termine è giunta la notizia del gol dei virgiliani in Romagna. Così, col successo finale dei biancorossi, in casa-Spal non si è potuto gioire. Non ancora, perchè virtualmente (a due gare dal termine: trasferta a Mantova e chiusura interna col Bellaria) è ormai fatta. Il +4 sulla Torres e lo scontro diretto all’ultima giornata tra sardi e Mantova mettono praticamente al riparo da brutte sorprese. Semplicemente, il rischio è che si debba attendere l’ultimo turno per dare la stura alle celebrazioni. Insomma, c’è da pazientare. E magari da patire un pochino. Non fosse così, non parleremmo di Spal.

Il pareggio con la Virtus lascia dunque un po’ di amaro in bocca. Per i biancazzurri è il quinto match nullo di fila. Rispetto ai precedenti, perlomeno a quelli di Vicenza e Crema, questo è però stato più vibrante. Mister Gadda (in tribuna perchè squalificato, e sostituito in panca dal suo “vice” Baldoni) ha alla fine optato per ripresentare Paro dal primo minuto (il regista, causa infortunio, aveva giocato per l’ultima volta a Sassari il 26 gennaio), confermando però Capellupo ed escludendo Berretti, mentre in difesa Silvestri è stato preferito all’ottimo Paloni della domenica precedente. Paro ha giocato bene, semplice, pulito, con acume tattico e padronanza tecnica, non ha perso un pallone e si è fatto valere anche in contrasto. La Spal è però mancata di ritmo e di inserimenti centrali, e nel primo tempo Lazzari e Sereni sono stati fatti partire troppo da dietro. Molta attenzione a non sbilanciarsi, al cospetto di una Virtus da vecchio calcio all’italiana ma ordinata. Gli ospiti sono andati vicini al gol al 4’ con una gran girata dell’ex Scapini, la Spal ha replicato al 9’ con una verticalizzazione Cozzolino-Lazzari su cui Varricchio è arrivato in ritardo. Landi in mezzo ha corso per tre, ed alcune fiammate hanno fatto sfiorare il vantaggio: al 27’ Paleari in uscita ha anticipato Cozzolino; al 32’ su lunga rimessa di Sereni, il Cozzo in acrobazia ha prolunga per Varricchio il cui collo destro ha costretto Paleari a mettere in angolo togliendo la palla dal “sette”; al 36’ grande aggancio di destro di Cozzolino, rientro sul sinistro e tiro di controbalzo con paratona in corner di Paleari; al 45’ Lazzari-Cozzolino-Lazzari, cross lungo e Sereni - troppo avanti rispetto al punto d’impatto della palla - ha calciato alle nuvole.

Nella ripresa, attaccando sotto la Ovest, la Spal ha alzato i ritmi ed aumentato la pressione. Lazzari più avanti, buona regia di Paro. Poi, dalla paura alla gioia: al 18’ superba palla dentro di Pompilio per Boldini solo davanti a Menegatti, provvidenziale nell’uscita salvatrice. Al 20’, lunga rimessa con le mani di Sereni, palla in area sul secondo palo per la zampata volante dell’immancabile bomber Varricchio. Delirio collettivo, Spal promossa. I biancazzurri però si sono ritratti, portandosi in area la Virtus: al 26’ grande parata di Menegatti su diagonale rasoterra di Scapini. Al 32’ il pareggio: nessuna pressione sul cross da destra, spallini troppo arretrati nei sedici metri e Pompilio libero di piazzare la conclusione radente: 1-1. Mica finita: al 35’ miracolo di Menegattone ed un minuto dopo ancora Pompilio ha alzato clamorosamente da ottima posizione. Anche così, Spal “su”. Paro al 42’ su punizione ha sfiorato il 2-1 (Allegrini, sulla linea, ha salvato di testa) ma un attimo dopo c’è stata una gran girata - alta - di Pompilio. Nel mentre, la notizia del gol del Mantova.

Per festeggiare la C bisognerà aggiornarsi.

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