Arbitri contestati a Berra e Quartesana
FERRARA. Nervi a fior di pelle domenica scorsa per alcuni di quelli che potevano essere gli ultimi verdetti di Seconda Categoria. Nel girone O in particolar modo, due campi su tutti sono stati al...
FERRARA. Nervi a fior di pelle domenica scorsa per alcuni di quelli che potevano essere gli ultimi verdetti di Seconda Categoria. Nel girone O in particolar modo, due campi su tutti sono stati al centro delle cronache. A Berra, davanti ad una folta cornice di pubblico, è andato in scena uno spettacolo poco edificante dal punto di vista sportivo con le due squadre accese da troppa carica agonistica. Il 2–1 finale per il Bosco ha probabilmente rimandato di un paio di settimane la festa promozione dei blucerchiati consentendo altresì ai mesolani di rimanere in corsa per la salvezza. «Non doveva venire un arbitro così giovane a dirigerci – dice mister Cappellari del Berra -, è sembrato che i vertici del nostro calcio non avessero capito la delicatezza di questo incontro. Un direttore di gara alla prime armi si è trovato comprensibilmente in difficoltà ad arbitrare un incontro davanti a 300 spettatori. La posta in palio per noi era altissima, sognavamo il ritorno in Prima Categoria che nelle ultime tre stagioni ci è sfuggito all’ultimo. Forse, un arbitro più esperto sarebbe stato più consono, così invece ci ritroviamo con tre giocatori espulsi a cui dovremo rinunciare per l’ultima decisiva giornata».
Non sono d’accordo gli avversari che anzi abbassano la stima del numero di spettatori presenti: «C’erano gli spalti pieni, con tanto di fumogeni e coreografie, ma non si superavano i 120 paganti considerando anche 30 dei nostri sostenitori – dice Nicola Trombini, diesse del Bosco -; l’arbitro era giovane, ma ha diretto tenendo in mano le redini del match. A mio avviso è stato sin troppo bravo, le espulsioni erano sacrosante: una per fallo di reazione e un’altra per doppia ammonizione. Alla fine sono usciti in tre, ma negli ultimi dieci minuti il Berra a rigor di regolamento avrebbe potuto finire in sei».
Clima torrido anche a Quartesana, dove l’Olimpia ha battuto l’Ospitalese e si è candidata alla conquista del secondo posto utile per andare agli spareggi promozione, Pgv permettendo che ha il derby ad Ospital Monacale all’ultima. «Mai vista una cosa simile in vent’anni che gioco – dice Andrea Zama, centrocampista 36enne dell’Ospitalese -: cinque espulsioni e un gol fantasma dato agli avversari oltre il tempo regolamentare. Giornate così ti fanno passare la voglia di giocare, poi l’arbitro ha pure chiamato i carabinieri, ma nessuno si è permesso di sfiorarlo: reazione esagerata». «Capisco che la posta in palio fosse alta – dice Andrea Viaro, presidente del Quartesana -, ma la situazione è stata esasperata oltre misura. Capisco che perdere così all’ultimo minuto fa male, ma l’arbitro è stato a mio avviso bravo. Non è giusto, invece, che sia stato costretto ad uscire dagli spogliatoi dopo un’ora, perché temeva che gli animi fossero ancora troppo accesi».
Corrado Magnoni