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Italia, Rossi e Cassano: un mese per convincere

Italia, Rossi e Cassano: un mese per convincere

FIRENZE. L’attesa per Rossi, il nuovo assist per Cassano, l’esplosione dei giovani («Finalmente hanno tirato fuori coraggio e personalità») che ormai paiono aver spodestato in chiave Mondiali i...

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FIRENZE. L’attesa per Rossi, il nuovo assist per Cassano, l’esplosione dei giovani («Finalmente hanno tirato fuori coraggio e personalità») che ormai paiono aver spodestato in chiave Mondiali i “vecchi leoni” Totti, Toni e Di Natale «a meno di emergenze». E ancora la fiducia nel gruppo «che caratterialmente non è secondo a nessuno, ora però dobbiamo crescere atleticamente e riempire i serbatoi». Ma soprattutto la conferma che per Cesare Prandelli il codice etico viene prima a tutto: «Chi sgarra resta a casa». A poco più di un mese dal raduno pre-Mondiali, dopo i test che hanno coinvolto 42 giocatori («Il meglio del calcio italiano, in linea di massima i nomi sono questi») il ct azzurro lancia messaggi.

Le scelte non sono ancora fatte, anche se 18 nomi in testa li ha («Ma non è detto che chiamerò 8 centrocampisti, potrei arrivare a 9»). L’incognita più grossa si chiama Rossi sul quale non si sbilancia: «Sarebbe poco serio dire se siamo ottimisti o no, dobbiamo interpretare tutti i test e aspettare di vederlo in campo, conta il recupero fisico e psicologico, non mettiamogli pressione». Tra gli osservati speciali ovviamente pure Cassano: «L’ho trovato sorridente e voglioso come tutti di mettere in discussione le nostre scelte. Nessun colloquio individuale, ho solo ricordato ai ragazzi che fino alla fine del campionato tutti avranno la possibilità di giocarsi le loro chance».

A patto però che di non infrangere il codice etico che, avverte Prandelli, sarà in vigore anche in questo ultimo mese come ha ricordato nel confronto col gruppo. «Non convocherò giocatori squalificati per certi atteggiamenti, chi sbaglia sta a casa perchè vuol dire che non regge la pressione. Sono stanco e stufo di vedere certi comportamenti».