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«La Spal a Mantova non deve aver paura»

di Paolo Negri

Seconda Divisione. Masolini: senza timori ha i mezzi per provare a vincere

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FERRARA. Filippo Masolini, 44 anni, ex (gran) centrocampista di Modena, Brescia, Cesena, Genoa, Triestina e Torino tra le altre, ex allenatore del Santarcangelo ed attuale vice di Ezio Rossi al Cuneo, domenica scorsa era al “Paolo Mazza” per Spal-Virtus Vecomp come osservatore interessato (i piemontesi all’ultima giornata affronteranno proprio i veronesi). Interessante, quindi, prendere atto della sua analisi sulla prova della Spal, sul momento e le prospettive dei biancazzurri, su questo finale di campionato.

Masolini, cosa ha detto l’ultima giornata?

«Che si è assistito a partite vere quasi ovunque, e che il Mantova si è rilanciato».

E alla ripresa del campionato, per il penultimo turno, ci sarà proprio Mantova-Spal...

«Già. In questo momento è molto difficile dire chi entrerà o chi resterà nei restanti posti del G8. Le gare determinanti saranno Mantova-Spal, Rimini-Torres e Delta-Forlì, anche se con qualche distinguo».

Ad esempio?

«Chi vince, tra Delta e Forlì, potrà ancora ambire all’ottavo posto, ma con un pareggio entrambe queste squadre saranno pressochè sicure di giocare i play off. Rimini-Torres sarà invece “alla morte”, come Mantova-Spal, anche se...».

Anche se...

«Credo che la Spal nelle otto ci sarà. Potrebbe esserne certa anche perdendo a Mantova, se la Torres cadesse a Rimini in una partita che i romagnoli avrebbero voluto giocare già domani. Però non è il ragionamento che devono fare i biancazzurri».

Quale?

«Quello di potersi concedere di perdere a Mantova. Intanto perchè è sempre snervante arrivare all’ultima giornata con l’obbligo di vincere, anche se l’avversario si chiamerà Bellaria. Un Bellaria che comunque non regala niente, e che se tiene botta per un’ora può renderti la vita difficile, come ha fatto domenica scorsa all’Alessandria. E poi la Spal, al di là del suo valore, non è mai stata vittima sacrificale: se fossi nella squadra di Gadda, andrei a Mantova per giocarmela».

E’ ciò che la Spal intende fare, e che farà.

«Giusto. Fa bene a pensare di non posticipare al match col Bellaria la possibilità di chiudere i conti».

Contro la Virtus Vecomp come ha visto la Spal?

«L’ho vista con la paura di vincere, ed ha rischiato di perdere, al cospetto di una formazione forse più pimpante di quanto tutti potevamo pensare. Una Spal superiore, ma che ad un certo punto si è bloccata ed è stata salvata dal proprio portiere».

Anche Paleari aveva compiuto ottimi interventi.

«Alt. Paleari ha parato bene ma i tiri gli sono stati indirizzati lì dove lui doveva essere. Menegatti, invece, ha compiuto vere prodezze ed ha salvato prima lo 0-0 e poi il pareggio. Quest’anno l’ho visto quattro o cinque volte e mi è proprio piaciuto: grande portiere».

Spal bloccata, diceva: in che senso?

«Sullo 0-0 ha avuto delle difficoltà ma non paura. Dopo il vantaggio ha avuto difficoltà e paura. Ed è la paura che ti frega, che non ti fa accorciare, che non ti fa ripartire».

Ma paura di che? Vinceva, e al “Mazza” c’era un grande ambiente...

«Atmosfera super, davvero. Però mi è concessa una battuta... con un fondo di verità? Rompono le scatole solo a Cozzolino, e non capisco il perchè: giocatore da categorie superiori, che se motivato può essere l’uomo giusto per “far male” al Mantova, così come Max (Varricchio; ndr) ed i difensori possono “fargli male” sulle palle inattive, situazioni che i virgiliani hanno sofferto spesso in questa stagione».

La paura della Spal, diceva.

«Quella di continuare a fare ciò che, pur con qualche difficoltà, aveva fatto nel primo tempo. La Spal deve scrollarsi questi timori, e penso che a Mantova non ne avrà».

Perchè?

«Perchè avrà meno pressioni in generale rispetto alle ultime gare, e perchè ne avrà meno rispetto ai biancorossi. Perchè ha argomenti. Perchè, con l’avvertenza di stare attenta a Floriano, che gioca dalla parte di Lazzari - grande giocatore, ma non un difensore - ha ottime carte da mettere in campo. Il Mantova è forte, ha qualità, ma è anche particolare: va a strappi, crea molto però concede anche molto. La Spal, se ci crede, può vincere».

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