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«Da questa Tramec voglio molto di più»

«Da questa Tramec voglio molto di più»

Basket Dnb. Canelli tuona: sette ko in casa sono inaccettabili. Il campo di Cento era il Maracanà ora è terra di conquista

18 aprile 2014
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CENTO. Il presidente Silvio Canelli alza la voce. E stavolta non lo fa da dove di solito assiste alle partite della sua Benedetto. A mente fredda. A campionato in pausa prima della fase ad orologio. La Tramec ha compiuto un passo indietro: così le cose non vanno, un match point dietro l'altro buttato, come se una volta arrivata sul più bello il finale non interessasse più. Tante occasioni perse malamente, le ultime contro Montecatini e Livorno chiudono una serie interminabile di partite perse a causa di 5’ scellerati. Nei tempi moderni alla Benedetto (tranne l'anno degli juniores nel ’95-96) non era mai capitato: 7 sconfitte a Cento.

Quello che era un fortino inespugnabile per tutti all'inizio degli anni ’90, sta diventando un salottino. E questo non va giù agli ultras più caldi che giurano di seguire la squadra anche se perde, ma sotto sotto sbuffano e sui social network si scatenano; non va giù al pubblico meno caldo che di settimana in settimana gremisce sempre meno il PalaBenedetto. E non va giù al presidente Canelli che alza la voce: «La società è molto irritata - esordisce il massimo dirigente -; riteniamo ci sia stata una flessione ingiustificata, siamo proprio vicino al traguardo playoff e non è giustificabile mollare ora. Non è pensabile vincere dominando a Tortona e perdere in casa contro Montecatini e Livorno buttando occasioni d'oro».

«Abbiamo notato carenza di mordente; non sufficiente impegno durante la partita. D'ora in avanti pretendiamo un impegno durante gli allenamenti e durante le partite decuplicato rispetto a quanto visto nelle ultime due partite in casa. Ho parlato con tutti ordinando due allenamenti al giorno, incluso il giorno di Pasquetta. Non so se il nostro sia un problema fisico, sta di fatto che per un po' moltiplicheremo gli allenamenti. Poi se questo comportamento dovesse continuare anche nelle prossime uscite vedremo di prendere altri provvedimenti ».

C'è una fase ad orologio da disputare, quattro partite che decidono l'esito di un'intera stagione e forse sarebbe meglio non gettare benzina sul fuoco; ma la passione di Canelli brucia: «Chi si impegna onorando la maglia gioca, chi non lo fa può anche andare in tribuna. Per i giocatori la pallacanestro è un gioco, ma società e tifosi è molto di più. Perdere in casa sette volte in un anno non sta né in cielo né in terra: questo era il Maracanà della B, sta diventando terra di conquista».

Ora la “fase due” del torneo: si parte mercoledì a Cento contro Mortara. «Non voglio nemmeno pensare di non raggiungere i playoff - afferma Canelli -: abbiamo un progetto che impone di raggiungerli. Cerchiamo di concentrarci e finire con dignità questa stagione».

Simone Gagliardi