Zamuner, «per la Spal obiettivo promozione a portata di mano»
Il procuratore: i biancazzurri lo centreranno, se aggrediscono il Mantova hanno tutte le potenzialità per fare risultato
FERRARA. Domenica 27, alla ripresa del torneo dopo la sosta pasquale, la Spal giocherà a Mantova, dove in campionato non scende dal 19 settembre del 1993. Quel giorno i biancazzurri pareggiarono 2-2 contro lo squadrone biancorosso di Boschin e Pregnolato, Pasa e Nervo. Un identico risultato darebbe a Varricchio & C. la certezza (o quasi) della promozione alla prossima serie C unica. Tra chi ci crede figura sicuramente Giorgio Zamuner, uno che fu tra i protagonisti di quel Mantova-Spal.
«Una partita che ricordo perfettamente - sottolinea Giorgione, oggi affermato procuratore -, che ci fece e che ancora mi fa “girare le scatole”. Grande prova (doppietta spallina di Bizzarri a ribaltare l’iniziale vantaggio di Pasa, 2-2 di Clementi ad un paio di minuti dalla fine; ndr), meritavamo la vittoria. Certo, se il 27 la Spal pareggiasse anche questa volta, sarebbe a cavallo».
I biancazzurri ce la faranno?
«Il Mantova ha buoni giocatori, che se azzeccano la giornata possono fare la differenza. Ma, in generale, non vedo i biancorossi come squadra estremamente compatta. In più, il Mantova sarà teso, perchè se vince potrebbe essere certo della promozione ma in tal senso sarà comunque legato al risultato della Torres a Rimini; e, per contro, se non si impone rischia anche di star fuori dai play off. Sarà una partita ovviamente difficile, però la Spal non è squadra che si batte facilmente, inoltre ha raggiunto un buon equilibrio complessivo».
La chiave dell’incontro?
«L’impostazione. Se fai giocare il Mantova ai suoi ritmi, allora ti mette in difficoltà. Se inveci lo aggredisci, gli puoi creare problemi. Ritengo che la Spal abbia tutte le potenzialità per conquistare un risultato positivo».
Domenica scorsa lei ha assistito a Spal-Virtus Verona. Impressioni?
«La squadra di Gadda ha offerto una prova discreta, a tratti buona. Ma l’importanza del risultato può averla condizionata un po’».
In che senso?
«Ha sbloccato il risultato, con un pizzico di fatica, perchè prima aveva avuto due o tre occasioni ma non clamorose. A quel punto, sull’1-0, ti aspetti che la gara finisca, invece la Spal è andata in affanno, ha evidenziato timore, ha concesso troppo campo all’avversario ed ha anche rischiato di perdere: Menegatti ha compiuto due miracoli, è un portiere veramente forte. La Spal ha avuto paura di vincere».
Un concetto che ritorna nelle analisi di molti addetti ai lavori.
«E’ una sensazione, da fuori. Non so se sia stata proprio paura, di sicuro si è verificato un black out: 10/15 minuti inspiegabili. Cose che ad una squadra come la Spal non dovrebbero succedere. Per carità, può capitare. Come dicevo, l’importanza del risultato può portare a questi disagi. Certo che con quel pubblico...».
Doveva essere una spinta in più?
«Ci sono passione, amore, voglia di crescere. Sapete quanto sono legato a Ferrara ed alla Spal, cosa significano per me. Dico la verità: mi emoziono, mi vengono i brividi, se ripenso alla partecipazione ed al trasporto che i tifosi hanno manifestato anche domenica scorsa».
La Spal andrà in C?
«Sì. Perchè può fare risultato a Mantova, perchè ha il jolly Bellaria all’ultima giornata, perchè è stato fatto un buon lavoro. La Spal raggiungerà il traguardo, è a portata di mano. E c’è una base su cui costruire. Poi bisognerà lavorare, sulla scorta degli obiettivi per la prossima stagione».
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