Volley B1/M. La ricetta di “Kappa” Lirutti per salvare la Ka Group
FERRARA. In un momento delicato come quello che sta vivendo la Ka Group, in piena lotta per non retrocedere, possono tornare utili l’esperienza e il carisma di giocatori dal passato importante, come...
FERRARA. In un momento delicato come quello che sta vivendo la Ka Group, in piena lotta per non retrocedere, possono tornare utili l’esperienza e il carisma di giocatori dal passato importante, come nel caso di Kristian “Kappa” Lirutti.
«Come sappiamo, stiamo vivendo un momento abbastanza delicato - spiega lo schiacciatore granata - ma occorre sforzarsi di guardare agli aspetti positivi, il bicchiere mezzo pieno».
Qualche esempio?
«I progressi fatti a Olbia, tanto per cominciare, dove la squadra è arrivata a sfiorare il quinto set, gettando alle ortiche due palloni, al cospetto di una compagine che in questo momento si sta esprimendo al top, forse la migliore squadra del girone allo stato attuale».
Un punto poteva fare la differenza in questo bollente finale di stagione...
«Assolutamente, ma quest’anno sembra proprio che ogni cosa vada storta. In ogni caso, io e i miei compagni siamo ben determinati a voler fare di tutto per raggiungere la salvezza».
In passato ti sarai trovato altre volte a gestire situazioni problematiche come questa.
«Sì, a Crema in A2, dopo mille infortuni ci salvammo all’ultima di campionato. Quest’anno spero vivamente che le cose si risolvano prima a nostro favore. Nel nostro caso, considerati i tre punti di vantaggio, siamo gli artefici del nostro destino, lo ritengo un aspetto psicologico essenziale».
Qual è la ricetta giusta in questi frangenti?
«Quella di non fare calcoli, di pensare unicamente a ciò che stai facendo nel presente, senza andare con la mente al futuribile. Prima della gara con Forlì dobbiamo concentrarci solo su Viterbo. Sarà dura, ma anche un punto potrebbe risultare determinante. Dobbiamo ricordarci di aver tenuto testa a Olbia e, oggettivamente, le altre squadre che dovremo incontrare saranno agguerrite, ma non altrettanto forti».