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Mobyt: Benfatto deve operarsi al polso L’ex Embry star televisiva a Chicago

Mobyt: Benfatto deve operarsi al polso L’ex Embry star televisiva a Chicago

Basket: le storie parallele dei pivot “ferraresi”

23 aprile 2014
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FERRARA. Storie di pivot, si incrociano in the court. Quelle di un amatissimo ex che ormai è uno chef provetto ed appare in televisione (Marty Embry) e quelle di un giocatore della Mobyt che ha chiuso anzitempo la stagione: Michele Benfatto. Dalla cucina all’infermeria, passando per un campo di basket. Non che ci fossero illusioni, anzi, ma da ieri è certo che Benfatto per quest’anno ha finito. Il legamento del polso destro è rotto e necessita di intervento chirurgico. La terapia conservativa cui il giocatore s’era sottoposto nelle scorse settimane non è servita. Nè poteva, del resto. Tentare era comunque giusto, pur nella piena consapevolezza che si trattava di una vera e propria speranza poco suffragata dalle aspettative mediche. Comunque sia, l’inizio della settimana ha tolto ogni possibilità e Benfatto purtroppo termina la stagione con gli 11’50” giocati il 30 marzo a Codogno con Casalpusterlengo. Per la Mobyt emergenza acuta e mai vista domenica con Roseto (ultima di regular season; ah: almeno Mays ci sarà) e poi ai playoff dove potrebbero rientrare - ma super convalescenti - Casadei e magari Flamini.

Dalla sala operatoria agli studi televisivi di Chicago. Lì, immortalato dalle luci del programma Sports Edition (trasmesso dal canale Weigel Broadcasting), Marty Embry recita da apprendista master chef. Intervistato dall’autorevole Kennet McReynolds, il “maciste” di Flint s’è raccontato. Giocatore professionista di basket, poi culturista e adesso cuoco. Dai libri (from the court to the kitchen, ricette apprese negli anni da globetrotter del pallone) ad un ristorante. Embry ha giocato 50 partite con i biancoverdi della Pallacanestro Cercom Ferrara, in serie A2: dal 1991 al 93. Faceva parte del gruppo solido dei Magri, Coppo, Ansaloni, Binotto... Poi andò a Desio, Pistoia, Roma e Giappone. Tornato negli Usa, il 50enne “Martino” ha seguito sogni e passioni. Restando sempre in contatto con Ferrara.