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«Spal a Mantova per chiudere i conti»

di Paolo Negri
«Spal a Mantova per chiudere i conti»

Il presidente: la C in fretta, poi parleremo dei progetti futuri

26 aprile 2014
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FERRARA. Walter Mattioli è adrenalinico. Già in clima partita. La giocherebbe anche lui, la partitissima di domani a Mantova. E’ più di una sensazione. E non si fa in tempo a porgli il quesito, che la risposta del presidente della Spal arriva come un lampo. Secca. Tonitruante: «Se potessi giocherei, sì. E lo farei tra cinque minuti...».

Mattioli va di fretta. Vuole la certezza dell’ascesa in serie C:

«La gara del “Martelli” è molto sentita, da tutti. L’aspettiamo con ansia. Vogliamo chiudere i conti il più in fretta possibile, così da poter iniziare a parlare dei progetti futuri».

Queste le premesse. Mattioli, poi, accetta il botta e risposta.

Presidente, com’è il polso della squadra?

«Dopo il pareggio con la Virtus Vecomp i ragazzi erano giù, molto giù. E’ stato bravo mister Gadda a rincuorarli, ha trovato le parole giuste, ha sottolineato la bontà della prova con i veronesi e, più in generale, quella del campionato condotto. Negli ultimi giorni ho rivisto tutti pimpanti, con la voglia di fare una grande gara davanti a tanta gente. Mantova sarà una ribalta importante».

Lo ha sottolineato anche lei, vero?

«Sì, sì. Abbiamo dialogato, ci siamo parlati a lungo, ci siamo detti tutto».

Ci può svelare almeno una parte di questo “tutto”?

«Li ho fatti partecipi del mio desiderio: uscire imbattuti da Mantova, per un discorso d’immagine e per evitare un’altra settimana di pensieri, di sofferenza. La pensano come me».

L’immagine della Spal resterebbe positiva anche se la C venisse centrata all’ultima giornata, contro il Bellaria al “Mazza”.

«Il bel campionato fatto, rimane. Sono contento di tutti. E centreremo la promozione, non sono molto preoccupato. Però preferirei chiudere il discorso a Mantova: per maggiore tranquillità, e perchè conquistare la C al “Martelli” lascerebbe una bella impressione. E poi, fa parte del mio carattere: vorrei vincere sempre, vorrei essere primo».

Certo che affrontare un big match del genere senza Buscaroli, Sereni, Paro, Varricchio...

«Avremmo avuto tanta esperienza. Ma sono pronti altri, che aspettavano il loro turno. Cozzolino e Falomi faranno una grande partita, Lebran rientra, abbiamo Giani, Paloni, tutti gli altri... Non vedo problemi, faremo una bella gara, ci impegneremo “alla morte”. Con decisione, ma anche calma e tranquillità: psicologicamente siamo pronti».

Il Mantova è forte.

«Molto. Ho grande stima, rispetto e considerazione per la squadra e la piazza. Ma il Mantova avrà più pressioni di noi, perchè è dietro, perchè deve recuperare, perchè potrebbe non avere un’altra chance. Che noi invece avremo, col Bellaria, anche se ribadisco che preferirei non dover fare affidamento su quella».

All’inizio accennava ai progetti futuri...

«Il prossimo campionato di C sarà difficilissimo, molto più di quello che stiamo completando. Bisognerà programmare bene, decidere budget, squadra, collaboratori tecnici e non solo. La proprietà dovrà dare le proprie indicazioni, e dire - come prima cosa - se riconfermerà il presidente...».

Ahahah, che boutade...

«Per niente. A Masi, ad ogni fine stagione, abbiamo sempre fatto il punto e siamo sempre ripartiti da zero: si farà così anche a Ferrara. Mi metto costantemente alla prova, non sono mai contento nemmeno del mio operato. Dovremo trovarci, parlare e condividere le scelte, con la famiglia Colombarini e l’ingegner Bulgarelli. Se poi sarò io a condurre il club, allora - nel rispetto del budget - vorrei poter fare certe scelte. Nel frattempo, sia chiaro, nessuno si è fermato: abbiamo decine e decine di contatti, con nomi e cognomi, sia all’interno che all’esterno: 5/6 giocatori hanno il contratto, con gli altri si discuterà».

Il d.s. Vagnati e mister Gadda?

«Hanno fatto un ottimo lavoro. Ne discuteremo con la proprietà».

Quando?

«Non è stato fissato alcun incontro. Appena promossi, ci si ritrova. Ragazzi, pensiamo al Mantova, poi parleremo di tutto il resto».

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