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Biancorossi rimaneggiati e temono il fattore campo

Biancorossi rimaneggiati e temono il fattore campo

MANTOVA. Il Mantova è arrivato al dunque: se batte oggi la Spal al Martelli può festeggiare la promozione matematica (risultati delle rivali permettendo) o quanto meno assicurarsi il vantaggio di...

27 aprile 2014
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MANTOVA. Il Mantova è arrivato al dunque: se batte oggi la Spal al Martelli può festeggiare la promozione matematica (risultati delle rivali permettendo) o quanto meno assicurarsi il vantaggio di giocare per due risultati nell’ultima giornata a Sassari contro la Torres; in caso contrario, i biancorossi avranno ancora una chance, quella di andare a vincere in Sardegna, anche se l’impresa non si prospetta agevole.

Il derby con i biancazzurri è quindi importantissima, ma non esattamente l’ultima spiaggia. E come tale dovrà interpretata, cercando ovviamente di vincerla dal primo all’ultimo minuto, ma non a tutti i costi: perché pareggiarla potrebbe essere molto diverso che perderla ai fini della classifica.

I biancorossi arrivano all’appuntamento odierno con una serie d’incognite: le principali riguardano la reazione alla sosta del campionato, che è sempre difficile da prevedere, e l’adattamento al nuovo modulo 4-2-3-1, varato a Santarcangelo con buoni risultati, ma in un match attendibile fino a un certo punto. L’altra è “l’allergia” al fattore campo, visto che finora la squadra ha fatto più punti in trasferta che in casa (25 contro 23) e al Martelli ha perso le ultime due sfide contro Monza e Cuneo. La speranza è che stavolta un pubblico da record (attese più di tremila persone sugli spalti) sia la spinta verso la vittoria piuttosto che un (incomprensibile) freno psicologico.

Entrando negli aspetti tecnici, mister Sabatini nella rifinitura di ieri sembra aver scelto l’undici titolare: conferma in blocco per difesa e mediani schierati a Santarcangelo, mentre in avanti le novità saranno Fioretti esterno destro e Schiavini trequartista al posto di Gilioli e De Respinis. L’idea sarebbe quella di piazzare un centrocampista dietro la prima punta per avere un uomo sempre pronto a disturbare il regista avversario e due attaccanti veri sulle fasce per schiacciare gli esterni ferraresi e costringere la Spal a giocare costantemente con il 5-3-2 e a perdere così campo.

Più delle alchimie tattiche, comunque, in gare sentite e importanti come queste sono quasi sempre gli episodi a decidere. E c’è da dire che, se il Mantova può contare su quasi tutti i suoi uomini di maggiore qualità (sono comunque out Zanetti, Pondaco e Cavagna).