La Nuova Ferrara

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Mobyt contro Roseto Una gara paradosso

di Marco Nagliati
Mobyt contro Roseto Una gara paradosso

Basket Dna. Amici pivot e duello che conta solo per gli ospiti

27 aprile 2014
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FERRARA. Dal “falso nueve” al “finto cinque”. L’emergenza acuta che continua a tempestare il cammino della Mobyt, chiama alla mente il tiki-taka calcistico senza prime punte. Priva di lunghi, la formazione estense è costretta - come dice coach Furlani - «a cambiare pelle». Oggi alle 18 al PalaMit2B sale Roseto, che si gioca una buona fetta di qualificazione playoff, e la Mobyt mette in campo la novità: Amici, un’ala, che sarà costretto a recitare da pivot. Un “cinque inventato”, appunto. Constatato che Jennings fatica mentalmente a calarsi nella parte (con Recanati ha perso spesso la bussola ed a rimbalzo è stata una disfatta) e che Pipitone (l’unico centro di ruolo) paga la gioventù con falli precoci, Furlani prova a ridisegnare la Mobyt. L’ennesima rivoluzione cui costringe quel poker d’assi infortunato a bordo campo: Benfatto, Casadei, Flamini e Infanti.

Con loro era e sarebbe stata una squadra super, così... «Così siamo diventati piccoli e pochi - spiega pragmatico Furlani -; tre lunghi infortunati su quattro: non possiamo inventarci giocatori. In un’ottica playoff sarà una situazione complessa. Dobbiamo modificare il nostro volto e modo di interpretare il gioco. Se ci riusciremo o meno, vedremo». Il match odierno mette poco pepe sulla coda estense, in quanto vittoria o sconfitta potrebbero cambiare poco nella griglia playoff che in molte combinazioni associa Ravenna a Ferrara. «Con Roseto ci attende una gara paradossale - sussurra Furlani -: loro giocano per i playoff, noi ci siamo già. Anche perdendo potremmo avere dei vantaggi e questo è un incastro che non mi piace. Voglio una prestazione di sostanza e non una prova in attesa di qualcosa».

Il coach biancazzurro da un po’ ripete un mantra: siamo una mina vagante. «Confermo, ritengo che possiamo dare fastidio a chiunque. Però a volte ci facciamo prendere dall’autolesionismo, ci dipingiamo peggiori di quanto siamo. Ecco, evitiamo di attivare l’autodistruzione. Anche se capisco che i giocatori, a volte, assorbono una sensazione di sconforto determinata dai tanti infortuni che abbiamo subito durante la stagione».

«Ai ragazzi chiedo continuità. E che metabolizzino le assense: questi siamo e con questi faremo. Siamo ancora autosufficienti». A stretto giro di posta potrebbe rientrare Casadei, ma Furlani giustamente non pone aspettative. Intanto, oggi, sotto col Roseto allenato dall’ex Trullo. Gli abruzzesi devono imporsi, oppure sperare che Chieti perda con Firenze. I toscani, a loro volta, devono vincere per sperare nella salvezza. Sowell è il regista, Legion un pericolo. Bisconti e Metreveli i totem.