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Spal, ancora non... C siamo

dall’inviato Paolo Negri
Spal, ancora non... C siamo

Seconda Divisione. Era promossa pure col ko a Mantova ma il gol del Forlì al 94’ rinvia tutto

28 aprile 2014
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MANTOVA. La Spal rinvia ancora la festa. I biancazzurri hanno perso a Mantova, ma anche col ko sarebbero “stati su” se Delta e Forlì avessero pareggiato, come stavano facendo, lo scontro diretto. Era la convinzione generale, con virgiliani (grazie alla Torres battuta a Rimini) e spallini - finita la loro gara - pronti ad esultare. Peccato che il Forlì non si sia accontentato ed al 94’ abbia espugnato Porto Tolle. Morale: la Spal (come il Mantova, che andrà a Sassari) deve rinviare la promozione in C a domenica, all’ultima partita, quella interna col Bellaria, da vincere per evitare calcoli legati alle varie ipotesi di classifica avulsa.

La Spal recrimina, anche. Sotto accusa l’arbitraggio: per l’espulsione di Silvestri (fallo sanzionato dall’arbitro nonostante il guardalinee avesse segnalato un fuorigioco); per il gol dei biancorossi (mano di Masini a propiziare la rete di Floriano); per il rigore negato a Landi all’ultimo istante. Tutto vero. Così come è evidente che pure in dieci i biancazzurri hanno controllato senza affanni. Al contempo, resta la sensazione di una squadra che con maggior convinzione avrebbe potuto far male ad un Mantova imbarazzante per lentezza di passo e povertà di idee, affidato solo ai guizzi di Floriano. E, anche in dieci, diciamo che la Spal poteva tentare di difendersi col baricentro più avanzato. Comunque, è andata. Non resta che tornare al successo, col Bellaria; successo che manca dal 9 marzo con il Rimini: dopo, 6 gare e 5 punti su 18.

Spal priva dello squalificato Paro e degli infortunati Sereni, Buscaroli e Varricchio. Assenze pesanti, cui Gadda cerca di ovviare con la conferma del 5-3-2 e senza ricorrere ad artifizi. Lebran rientra dopo il problema alla spalla, Fantoni, Berretti e Falomi tornano dal 1’. Mantova con una postura offensiva: il 4-2-3-1 in realtà presenta tre punte di ruolo, con Fioretti e Floriano larghi (con l’idea di costringere sempre dietro Lazzari e Fantoni) e Masini riferimento centrale.

Inizio cauto, ma la Spal è la prima sciogliersi un po’. Al 9’ bella combinazione Falomi-Berretti-Cozzolino, quest’ultimo entra in area sulla sinistra ed il suo tiro-cross rasoterra attraversa tutto lo specchio della porta senza che nei sedici metri ci sia un biancazzurro pronto all’inserimento. Al 12’ Capellupo ruba palla al limite e conclude di destro: deviazione, sfera fuori di nulla e corner però improduttivo. Mantova nei fatti piuttosto contratto, la sensazione è che la Spal possa piantare dolorose banderillas. Credendoci. E non perdendo palloni come quelli di Cozzolino, cui la squadra è costretta a rimediari con falli. Globalmente meglio i biancazzurri, il Mantova – assai sottoritmo - cerca una soluzione spostando Floriano a destra. Brivido al 42’: Lazzari mette in mezzo di sinistro, dalla destra, ed in area piccola Cardin si immola per contrare Berretti pronto alla battuta vincente da due passi. Replica locale al 44’ con sberla di Donazzan (angolo).

Nella ripresa arriva in fretta la notizia del vantaggio del Rimini sulla Torres: stante il pareggio tra Delta e Forlì, la Spal sarebbe promossa anche dovesse perdere. Un minuto di fuoco: al 15’ gran lavoro di Landi che poi lancia Cozzolino mettendolo da solo davanti a Festa: la punta conclude di sinistro, rasoterra, debolmente, ed il portiere blocca. Sul rilancio, Silvestri trattiene Floriano (ma c’era un fuorigioco, segnalato dall’assistente): secondo giallo ed espulsione. Sabatini allora mette una punta, De Respinis, per Schiavini, e Gadda toglie il centravanti Falomi inserendo Paloni e passando al 4-4-1 per ovviare all’uomo in meno. Massimo sforzo Mantova (non un granchè, a dire il vero) ma Spal in controllo (ma tutta all’indietro)… fino all’ultimo assalto (per modo di dire): Fortunato mette in area, Giani di testa contrasta Masini che con un braccio serve Floriano, a fulminare Menegatti. Finisce così. Senza la festa per due. Il Forlì ha “fregato” tutti.

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