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Paradosso: rinforzi validi ma rendimento peggiore

Il presidente ha detto che dopo il mercato non pensava di dover “soffrire” Le cifre evidenziano una media-punti sempre in calo nel girone di ritorno

29 aprile 2014
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FERRARA. La Spal centrerà l’ammissione alla prossima serie C unica, e la stagione 2013/2014 sarà quindi positiva.

Detto ciò, si impone un’analisi le cui radici affondano in un’affermazione del presidente Walter Mattioli: «Alla luce del mercato di gennaio che abbiamo condotto, non mi aspettavo di dover soffrire fino all’ultima giornata per tagliare il traguardo».

Dopo l’esonero di Leo Rossi (8 punti in altrettante giornate, sest’ultimo posto in classifica) e l’arrivo di Massimo Gadda, si sottolineò da più parti che l’importante era “tenere botta” fino a Natale, per poi intervenire massicciamente in sede di mercato ed elevare il potenziale dell’organico.

La Spal ha fatto entrambe le cose. Anzi, di più: l’allenatore ha compiuto un capolavoro assoluto e - senza rinforzi (Berretti, svincolatosi dal Giulianova in D, ha debuttato al 20’ del secondo tempo all’ultima di andata a Bellaria con i biancazzurri già in vantaggio grazie al gol decisivo di Varricchio) - ha conquistato 20 punti in 9 gare, issando la squadra nelle prime otto posizioni (da cui poi non è più uscita).

Proprietà, società e diesse, dal canto loro, non hanno lesinato sforzi ed hanno chiuso la sessione di gennaio del mercato piazzando elementi più o meno ai margini e creando lo spazio per immettere giocatori che hanno aumentato i petali della rosa garantendo al contempo un plus di qualità, esperienza e competitività.

Tirando le somme, un lavoro ben fatto sia dai protagonisti sul campo che da quelli alla scrivania. E la combinazione dei due fattori avrebbe potuto e dovuto permettere alla Spal di consolidarsi nel G8 e di conquistare con un minimo di agio la promozione in serie C.

Ora, le indicazioni sono contrastanti. E’ sì vero che i biancazzurri grazie al successo contro il Santarcangelo all’ottava di ritorno sono saliti al 2º posto, miglior piazzamento stagionale; è altrettanto chiaro che il bilancio di Gadda nelle prime 17 gare della sua gestione (un girone, dal Delta al Santarcangelo) è stratosferico: 34 punti, 2 a partita.

Ma è anche innegabile che la media-punti è scesa dallo straordinario 2,22 delle prime nove gare (quelle dall’approdo di Gadda fino al termine dell’andata) all’1,75 relativo alle prime otto partite del girone di ritorno, quando la Spal ha colto successi (Bassano, Alessandria, Santarcangelo, ed a Bra) e punti (a Monza, a Sassari) fondamentali, ma quando ha anche perso in casa contro Renate e Castiglione.

La media-punti per incontro considerando tutti i sedici confronti del ritorno si è ulteriormente abbassata a 1,37, portando quella generale della gestione-Gadda a 1,68.

Il succo del paradosso di cui sopra è tutto qui: la Spal di Gadda con l’organico originario ha marciato a 2,22 punti a partita; quella con i rinforzi invernali (Berretti dal 1’ col Renate, Lebran e Giani da Monza, Sereni, Falomi e Arrigoni col Castiglione) appunto a 1,37. Da qui l’esternazione del presidente Mattioli, che con una squadra migliorata si è trovato a non aver ancora chiuso i conti.

E’ chiaro che le cifre non vanno lette freddamente, bisogna anche sapere analizzare ed interpretare. E’ il compito che spetterà a proprietà, dirigenza e staff una volta centrata la conquista della serie C.

Paolo Negri

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