Bulgarelli ora chiama gli ultras spallini «Voglio un gran tifo»
Pure coach Furlani si associa al presidente: dateci una mano Poi l’analisi tra il narcisismo e il vittimismo che non aiuta
RAVENNA. Ha meritato di vincere, l’Acmar. E coach Adriano Furlani, tecnico biancazzurro, fa i complimenti alla compagine di casa. «Abbiamo avuto un approccio iniziale molto soft, come capitato già in “gara 3” - le parole del nocchiero della Mobyt -; con un atteggiamento morbido e sempre in balia delle scelte offensive dell’Acmar. Bravi loro a metterci questa pressione addosso, male noi: riconosco i loro meriti. Hanno giocato con intensità e lucidità maggiore, dal canto nostro abbiamo giocato una gara un po’ troppo da narcisi, un po’ troppo individualisti. Quando abbiamo messo su un ipotetico quintetto “povero”, beh, abbiamo ricucito. Anche gli episodi ci hanno puniti, anche se bisogna dire che ha meritato l’Acmar».
«Noi siamo andati molto male, anche ai liberi, pur avendone tirati molti meno di loro. Adesso faccio un appello - rilancia Furlani -: abbiamo fatto vedere in questa serie quelli che sono i nostri pregi ed i nostri difetti. Nel momento in cui mentalmente non sei supportato da capacità di avere continuità offensiva, anche in difesa facciamo decisamente fatica. Non riusciamo a dare un impronta dal punto di vista difensivo, di conseguenza in attacco siamo molto prevedibili: il pallone si muove poco e ci specchiamo nelle nostre individualità. Questo è un nostro limite, anche perché abbiamo molti giocatori fuori ruolo. Dobbiamo fare in modo di trovare delle soluzioni che ci permettano di sfruttare al massimo queste caratteristiche».
«L’appello che faccio è alla nostra gente, andata via da Ravenna demotivata ed imbronciata: ci deve dare un’ultima mano, ben consapevoli che davanti al nostro pubblico possiamo avere maggiori stimoli e freschezza mentale, come del resto maggior sicurezza. Il Pala Mit2B deve essere un fortino, anche se ci dobbiamo mettere del nostro: questa sera alcuni dei miei protagonisti hanno avuto un atteggiamento poco professionale, cosa che certamente non dovrà accadere più. Il nervosismo? Tu puoi fare la guerra al mondo, ma in mezzo al campo devi offrire il meglio di te stesso».
«Se noi pensiamo che sia sempre colpa di qualcuno o degli arbitri - avverte il coach della Mobyt - non ne veniamo fuori, ciò significa alzare bandiera bianca. Dobbiamo costruirci il nostro percorso facendo noi i protagonisti. All’interno della gara ci possono essere stati degli episodi che non sono andati nella nostra direzione, ma è stata Ravenna a meritare».
Anche ieri pomeriggio, Fabio Bulgarelli era al PalaCosta ad assistere alla gara fra Acmar e Mobyt. «Bravi loro a sfruttare il fattore campo – le parole del “pres” -, abbiamo visto due gare completamente differenti rispetto alle due del Pala Mit2B. Il fattore campo ha inciso moltissimo, ciò che posso garantire è che vedrete cosa significa fare la polisportiva: mercoledì vorrei fare venire al palazzo gli ultras della Spal, anche e soprattutto per far sentire davvero ai nostri giocatori il fattore campo che, Ravenna deve saperlo, sarà pesante. L’Acmar troverà dieci gladiatori, ce la faremo: sono molto fiducioso e carico. Il nervosismo di alcuni dei giocatori (Amici e Spizzichini soprattutto; ndr) ci sta, anche perché l’ambiente è caldo e noi siamo in pochi e stanchi».
«Il loro pubblico ha beccato Amici fin dall’avvio, ci sono state condizioni un po’ particolari: a Ferrara cambierà tutto - dice il presidente -. Quando ci sono stati dei momenti difficili, la nostra squadra non ha mai sbagliato. Davanti al nostro pubblico faremo una bella gara: ne sono convinto».
Lorenzo Montanari
