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«Alla Portuense non servono molte novità»

Eccellenza. Buriani: staff e giocatori hanno dimostrato tanto, basteranno entusiasmo e pochi innesti

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PORTOMAGGIORE. Dopo anni di lavoro, finalmente anche Cristiano "Chicco" Buriani può assaporare il dolce gusto della vittoria. Il successo, la promozione, l'arrivo in Eccellenza della sua Portuense sono il frutto di un'esperienza messa ogni giorno sul campo e appresa fin da quando era giocatore. Conquistare un campionato è l'occasione di una carriera: l'occasione di essere inserito nel palmares degli allenatori definiti vincenti. «In questi anni - spiega il tecnico rossonero qualche giorno dopo la promozione in Eccellenza - abbiamo costruito qualcosa di positivo. Diventare vincenti dipende da una serie di componenti, quali fortuna, bravura, gestione di situazioni. Di certo, la Portuense nelle tante stagioni sotto la mia guida ha fatto una buona figura. La stagione appena finita è stata straordinaria. La squadra ha perso solamente due gare. Il lavoro è stato molto buono e i ragazzi davvero bravi».

All'interno del suo staff, a chi va il ringraziamento maggiore?

«Sono tutti da ringraziare, dal preparatore atletico Capisani al preparatore dei portieri Rapini, due persone che mi sono state particolarmente vicine. Come hanno fatta sempre sentire la loro vicinanza alla squadra anche il d.s. Claysset e il presidente Iosco, che hanno sostenuto i ragazzi in ogni momento. Ma vanno ricordati anche il team manager Carlotti e il magazziniere Stabellini per il grandioso lavoro dietro le quinte».

Quanto della percentuale promozione va alla squadra?

«Una percentuale molto alta. Il merito più grande è dei ragazzi, soprattutto perché sono scesi in campo a giocare questo campionato. Hanno lavorato duramente per dieci mesi, tagliando un traguardo importantissimo».

Quale voto si dà Buriani?

«Non sono la persona indicata per assegnare voti. E' stato bello, e di soddisfazione, allenare la squadra del proprio paese e farle tagliare un traguardo che a nessuno prima d'ora era mai riuscito. L'orgoglio è immenso ed il risultato meritato, soprattutto per come si era sviluppata la stagione. Gli equilibri tra noi e il San Lazzaro erano lievissimi. Vincere di un punto significa non avere praticamente differenze. La Portuense ha perso meno gare, e vincere non è mai scontato».

Rimarrà anche nella prossima stagione?

«Spero di rimanere. Abbiamo lottato molto per arrivare al traguardo e mi piacerebbe continuare nella categoria appena conquistata. Dopo la festa, vedremo le intenzioni della società. Non servirà molto per disputare l'Eccellenza. Il gruppo è eccezionale. La categoria è nuova, sicuramente cambiata profondamente da qualche anno fa quando ancora ero giocatore. Basterebbero pochi innesti. Nemmeno nello staff tecnico credo che servano altri arrivi: tutti abbiamo dimostrato tanto. L'Eccellenza richiederà un'iniziale esperienza, con qualche dazio da pagare. Ma l'entusiasmo, che quest'anno non è mai mancato, sarà il fattore trainante».

Come ha sottolineato il presidente Iosco, tiferà anche lei per la salvezza di Argentana e Copparese?

«Lo farò certamente. Avere entrambe in Eccellenza, insieme alla Portuense, ed alla Centese nel girone A, significherebbe un successo per tutto il movimento dilettantistico ferrarese».

Enrico Menegatti