«Come si vince qui? Partendo davanti»
L’ultimo italiano primo al traguardo: «Ma senza una buona auto...»
DALLA PRIMA DELL’INSERTO
Trulli, che cosa ricorda di quel giorno?
«Tutto, nei minimi dettagli. Ma non sono il tipo che ama vivere di ricordi».
Quale fu il momento decisivo di quella corsa?
«In un Gran premio ci possono essere tanti momenti clou. In quello in particolare ce ne furono diversi che sono riuscito a gestire nel migliore dei modi. Andò tutto per il verso giusto. Però, la gara inizia sempre dalle qualifiche. A Monte Carlo più che in altri posti. E con la pole position ho iniziato bene il lavoro che poi ho concluso la domenica nel migliore dei modi».
Il pilota è ancora fondamentale su quel tracciato, anche con le nuove regole?
«Il pilota è fondamentale se ha una buona macchina. Se la macchina non è competitiva, il pilota non può far nulla di più di quanto può rendere il motore».
Dove si deciderà il Gran premio di Monaco?
«Come sempre si inizia dalle qualifiche. A Monte Carlo più che altrove possono recitare un ruolo fondamentale».
Esiste un rimedio alla dittatura della Mercedes?
«Per quest’anno non credo proprio. Potrebbero già chiuderlo il Mondiale. Non credo ci siano margini per sperare nel contrario».
Chi è più bravo tra Hamilton e Rosberg?
«Hamilton, a mio avviso, ha più talento, ma Rosberg è da ammirare perché si impegna sempre tanto e riesce a essere molto concreto».
Sorpreso dalla decisione di Domenicali di lasciare la Ferrari nel bel mezzo della stagione?
«Un po’ sì, ma sono cose che possono accadere in Formula 1».
Si aspettava qualcosa di più dalla Ferrari?
«Tutti si aspettavano qualcosa in più dalla Rossa, ma con i tecnici che hanno a Maranello, forse, non si può pretendere di più di quello che stanno facendo».
Qual è la sorpresa di questo avvio di stagione?
«Il dominio della Mercedes. Che potesse andare forte lo si sapeva, ma, probabilmente, non fino a questo punto. Un vero e proprio dominio».
La Formula 1 ha ancora appeal sui tifosi?
«La Formula 1 resta una grande attrazione per gli appassionati, ma, un po’ alla volta, sta togliendo molto e sempre di più al pilota e, quindi, alla capacità dell’uomo al volante. E, quindi, gli appassionati sempre di più sanno che è la macchina a far vincere. Inoltre, non c’è qualità tra i piloti perché la gran parte di essi paga per correre in Formula 1. Alla faccia della meritocrazia!».
Trulli in televisione, come sta andando il suo programma?
«Ho fatto una breve apparizione su Sky (un travel game show dal titolo “Destinazione sconosciuta”, ndr), ma non credo di voler continuare, non è ciò che mi piace fare. Preferisco occuparmi della Castorani Vini che ci sta dando soddisfazioni a livello mondiale come ne avevo ai tempi della Formula 1».
Trulli, un giorno la rivedremo al volante?
«Dubito, non penso ci siano i presupposti. Ma mai dire mai alla Provvidenza!».
Rocco Coletti
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