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PER LA ROSSA UNO SPOT AL CONTRARIO

di STEFANO TAMBURINI

di STEFANO TAMBURINI C’è un grande patrimonio di passione e di fascino, quasi impossibile da dilapidare. Però – quelli che tirano i fili della Formula 1 – stan facendo di tutto per intaccarlo,...

22 maggio 2014
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di STEFANO TAMBURINI

C’è un grande patrimonio di passione e di fascino, quasi impossibile da dilapidare. Però – quelli che tirano i fili della Formula 1 – stan facendo di tutto per intaccarlo, disperderlo nel vento di pomeriggi sonnolenti e talvolta difficili da capire. Non era facile commettere così tanti errori messi insieme in una Formula 1 dove non si capisce mai dove siano i limiti delle macchine o quelli delle regole e talvolta entrambe le cose. Fin dai test invernali è apparso chiaro che solo in un team avevano ben compreso cosa c’era da fare fra “power unit”, limiti ai consumi e aerodinamica. Erano quelli della Mercedes, che ora corrono praticamente da soli. Gli altri invece si dividono in due categorie, quelli che provano a salvare il salvabile – i campioni uscenti della Red Bull, ad esempio – e quelli che invece corrono una specie di “Formula aspetta e spera”, come alla Ferrari. Con i piloti ridotti ad amministratori di serbatoi o poco più, c’è dunque ben poco da stare allegri, anche a ridosso da uno dei Gp ricchi di maggior fascino, quello nel principato di Monaco. Qui spesso chi parte in testa vince perché sorpassare è molto difficile. Per questo le qualifiche contano più che altrove e alla Ferrari sanno benissimo che, visto il pregresso, le speranze sono quasi nulle. Ma a Monte Carlo ci sono anche delle variabili più diffuse che altrove: le possibilità di incidenti e conseguenti ingressi della Safety car possono regalare chances a chi in teoria non dovrebbe averne. Ci sarebbe anche la pioggia ma il meteo non sembra offrire grandi speranze, anzi. Così, alla Ferrari ufficialmente sono già proiettati sul successivo Gran premio canadese e sotto sotto c’è aria di resa e di progetti che guardano al 2015. La prospettiva di un’annata con zero tituli, per dirla alla Josè Mourinho, è purtroppo più che concreta. Il mal di pancia dei piloti cresce e anche la casa madre Fiat – anzi adesso Fca, Fiat Chrysler Automobiles – non sembra proprio felice per questo show che si sta trasformando in un grande spot per la concorrenza. Il doppiaggio di Kimi Raikkonen in Spagna rischia di diventare scena abituale e allora la “Formula aspetta e spera” potrebbe trasformarsi in “Formula resa dei conti”. Anche per questo il brodino caldo di un gradino basso del podio potrebbe diventare un mezzo trionfo.

@s__tamburini

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