Al PalaPalestre si alza il sipario sul baskin
Questa mattina un triangolare che vedrà giocare assieme atleti con disabilità e normodotati
FERRARA. Al liceo statale Carducci è stata presentata l’edizione numero sei del trofeo triangolare di baskin, che andrà in scena questa mattina al PalaPalestre. L’evento è patrocinato da Comune, Provincia, Fip ed Asd Sport Integrato Ferrara. Hanno collaborato le classi 5ª E e 5ª F progetto sport, gli studenti Andrea Pellegrinelli e Maurizio Beccati. Entrambi presenti mercoledì mattina alla presentazione dell’evento assieme alle insegnanti Crepaldi e Liverani. Insieme a loro Daniela Totero, collaboratrice dell’Associazione Sport Integrato Ferrara (nata nel luglio 2011) e Giorgio Bianchi presidente provinciale della Fip.
Il baskin è un nuovo sport, nato a Cremona nel 2002 e ad oggi sono presenti ben otto società. Con il termine baskin si intende basket integrato, dove si trovano a contatto persone normodotate e persone con diversi gradi di disabilità (fisiche, sensoriali e mentali).
Questa mattina, a cominciare dalle 9.30, saranno tre le squadre a calcare il parquet del PalaPalestre: i gialloblù de “Il Trio Jolanda”, i biancorossi del “Calimero Baskin Team” ed i biancazzurri del “G.S.T.Anffas Baskin”. Alle 11.30 andrà in scena una gara fra le classi 5ª E e 5ª F del Carducci, dopo mezz’ora le premiazioni, alla presenza di Giorgio Bianchi. Se Cremona ha ospitato l’anno passato il primo campionato nazionale di baskin, Ferrara ed il PalaPalestre a fine settembre prossimo saranno invece sede delle finali della Coppa Italia, alla presenza di otto compagini: Ferrara, Aosta, Cremona, Lago Maggiore, Lucca, Pesaro e Ro.
In conferenza stampa è stato spiegato a 360º che cos’è il baskin, i ruoli (chiaramente differenti da quelli del basket che conosciamo tutti) e le regole (ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e ha, di conseguenza, un avversario diretto dello stesso livello). Belle parole sull’evento sono state espresse da Giorgio Bianchi. Oggi ci si aspetta un PalaPalestre pieno di appassionati e curiosi, pronti a far sentire ai giocatori in campo la loro vicinanza e la non diversità rispetto ai normodotati. È proprio questo, il bello del baskin: ogni formazione schiera in campo sei giocatori, di questi almeno due hanno deficit con difficoltà nei movimenti, così è essenziale l’aiuto dei compagni di squadra.(l.m.)