Addio Ennio, storia della Spal
E’ morto Guirrini: Mazza a parte, nessuno più di lui ha rappresentato il mondo biancazzurro
FERRARA. «Sono vissuto, vivo e vivrò per la Spal».
Ennio Guirrini
Lutto. Un lutto gravissimo per il mondo spallino. Il cuore biancazzurro di Ennio Guirrini ha ceduto l’altra sera, alle 20.40. Aveva avuto un infarto, quindici giorni fa: Ennio ha lottato, ma non ce l’ha fatta. Con lui se ne va una parte significativa della storia della Spal. Anzi, no; perchè la storia non viene cancellata. La storia resta e viene tramandata. E Guirrini, lui, era la Spal. A pieno e giusto titolo. I suoi 80 anni, compiuti da poco, sono stati spesi tutti (o quasi) nel segno della Spal.
Anno di grazia 1934
Le strade misteriose del destino sono più significative delle parole. Spiegano meglio. Ennio Guirrini era nato nel 1934, lo stesso anno in cui suo padre Guido venne assunto dalla Spal, come magazziniere. La famiglia Guirrini abitava a due passi dallo stadio, al civico 33 di corso Isonzo, ma evidentemente non bastava: al termine della seconda guerra mondiale, il custode dello stadio - Carlo Nicolai - era finito in prigione per “macellazione clandestina” e così papà Guirrini ne rilevò l’incarico. Guido durante il conflitto veniva quotidianamente a Ferrara, in bicicletta, da Vigarano (dove la famiglia era sfollata), ed in quei giorni aveva messo in salvo il materiale da gioco della Spal in un locale del sottotribuna, poi aveva murato la porta. Appena finite le ostilità, fu lui - con Paolo Mazza - a recuperare tutto ed a consentire la ripresa dell’attività calcistica. Anche perchè Guirrini senior, si era adoperato per ripristinare il terreno di gioco del Comunale, su cui erano cadute 8 bombe. Ennio crebbe da sempre a “pane e Spal “. Viveva dentro lo stadio. La casa del custode, a un piano, nell’angolo tra tribuna e curva, era la sua casa. Un’immagine mitica. Che stava e sta alla Spal come la chiesa di Saint Luke sta a Goodison Park e all’Everton.
Custode della tradizione
Ennio Guirrini entrò alla Spal, in prima persona, nel 1964. Paolo Mazza lo nominò successore del padre, Guido, andato in pensione. Ennio diventò direttore dello stadio. Pupillo del presidentissimo, nel nome di un rapporto speciale perpetuatosi di padre in figlio. Per Mazza, che aveva visto nascere Ennio, Guirrini era più di un dipendente. Anche la signora Maurizia, la moglie di Ennio, venne assunta dalla Spal, come guardarobiera. Quindi, Guirrini completò il suo percorso professionale facendo corsi per massaggiatore sportivo e fisioterapista, e divenne lo storico masseur biancazzurro. Un “mago”, come era soprannominato. Alle sue mani furono affidati anche i muscoli di Rudolph Nureyev, quando il grande ballerino russo portò a Ferrara il suo spettacolo. Ennio è poi andato in pensione nel 1994. Il giorno della sua ultima partita, il d.s. Botteghi lo premiò in campo, col “Mazza” a crollare per i battimani.
I funerali lunedì
Con Ennio Guirrini ci lascia il custode del mondo Spal, di un’epoca, di uno stile, di un’idea. Se ne va il ferrarese che, Mazza a parte, più è stato identificato e identificabile con la Spal. Mica poco.
I funerali di Guirrini si terranno lunedì, alle 15.30, presso la chiesa dell’Addolorata. A fianco del “suo” stadio.
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