Mobyt senza gas e il sogno svanisce
Biancazzurri stremati, la Dinamica chiude la serie. Applausi
FERRARA. Il castello estense apre i portoni al minuto numero 32. La Mobyt cade in “gara 4” di semifinale e accoglie nel suo vibrante maniero la Dinamica. Ferrara ha retto fino a 8’ dalla fine, poi la candela s’è spenta. Mantova va in finale con merito, al termine di una partita sempre controllata. I ferraresi hanno finito la corsa spompati. A testa alta: legittimamente provati dopo 9 gare in meno di un mese. Immenso Ferri, generosissimo Spizzichini. Gagliardo Amici, che a lungo andare ha sbagliato tanto, ma ci ha messo la faccia. Ieri svagato Jennings, almeno nel finale ha forzato, tentando di ribaltare un pronostico segnato. Male, invece, Mays. Non s’è preso le responsabilità che gli spettavano, passando troppo e azzardando molto meno. Un finale di stagione malinconico per Julius.
Finisce come dev’essere: il pubblico in piedi. Ad applaudire. I fans ferraresi i suoi gladiatori; i mantovani ad acclamare la loro bella squadra. Solo Losi non ha capito subito che c’era sportività sul parquet, andando a esultare gratuitamente sguaiato. Sono piovuti quaranta secondi nervosi (espulso il vice coach lombardo) che si potevano evitare. Comunque, alla sirena, giocatori ad abbracciarsi. E i tifosi estensi - a loro volta - encomiabili.
Il principio della serata è stato frizzante, una sorta di antipasto. Un “corri e tira” con Losi che scorrazza a tutto campo. È, su palla vagante, proprio Losi a infilare la tripla del +5 esterno, che riporta tutti sulla terra: okay, adesso si fa corpo a corpo da playoff. Rispetto a “gara tre”, la Dinamica risponde con fisicità a tutto campo. Reattiva. Soprattutto ritrova il Nardi ispirato e “killer”: sul lato debole Ranuzzi e lo stesso Nardi sono prontissimi a tramutare in oro gli scarichi. Con Casadei, la Mobyt trova quell’istinto che la fa uscire dalla palude. Nonostante l’1/10 da tre e 0 tiri tentati da Mays, al 10’ i biancazzurri sono in contatto: 13-18. Ripartenza e finalmente una tripla interna (Ferri), poi Casadei da due (18-18). Basta un niente, però, per tornare sott’acqua. Ferrara perde 4 palloni: al 15’ è il -8 ferrarese (18-26). Qui, la Dinamica smarrisce un filo di vis agonistica. La Mobyt, seppure controcorrente, non affonda: primo paniere di Mays. “Zio Julius” servirebbe come l’ossigeno. Il guaio è che c’è anche Jennings svagato, così Nardi sdottoreggia tra assist e micidiali “jump” dai 5 metri. L’area è terreno di pascolo per i lombardi. C’è però Casadei, all'ultimo secondo, che estrae la tripla del 30-35 all’intervallo.
Dopo la pausa i piccoli dettagli si sommano e iniziano a fare una differenza enorme. L’ultimo sussulto lo regala Spizzichini con 6 punti consecutivi, ma compie miracoli, mentre Mays gli lascia sempre il cerino in mano. Ferri al 25’ arriva vicino alla cima (44-46): gli italiani a trascinare. Lentamente, Ferrara finisce qui. Mantova infligge stoccate che le tolgono energia. Losi inventa una tripla delle sue: illogica, assurda. Impossibile. Lamma acrobatico da tre: 48-56 al 30’. La Mobyt s’incarta in penetrazioni che cercano pertugi introvabili. Non c'è luce. La Dinamica perde Clemente (ginocchio destro). Sente l’odore del sangue, vede che Ferrara abbassa inconsciamente le braccia: Jefferson di forza, Alibegovic da tre. Losi da mille metri (lui sì che tira). Il margine si fa ampio (55-66 al 35’; 59-76 al 39’). La Mobyt esce con l’onore delle armi.