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INDIANI AL TIRRENO

«Chi lascia la strada vecchia sa cosa perde e non cosa trova»

FERRARA. E’ stato il Pontedera a non liberarlo, impedendogli di venire alla Spal? Non si direbbe, leggendo alcuni passi dell’intervista che Paolo Indiani, allenatore dei toscani (l’altro giorno ha...

29 maggio 2014
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FERRARA. E’ stato il Pontedera a non liberarlo, impedendogli di venire alla Spal? Non si direbbe, leggendo alcuni passi dell’intervista che Paolo Indiani, allenatore dei toscani (l’altro giorno ha prolungato fino al 2016 il contratto in scadenza nel 2015), ha rilasciato al collega Lorenzo Lazzerini e che Il Tirreno ha pubblicato ieri. Eccone uno stralcio:

Dopo il pressing insistente della Spal ha deciso di restare a Pontedera. È stata una scelta sofferta?

«Intanto io sono sempre rimasto qui, non sono uscito nemmeno dalla Toscana e avevo comunque un altro anno di contratto».

Qualche sirena comunque c’è stata, cosa l’ha convinta a restare?

«Alla fine ha prevalso il proverbio “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quello che perde ma non quello che trova”. Non mi ha cercato solo la Spal, avevo un po’ di richieste. Ma quando in un posto ci stai bene e non ti manca niente per lavorare è difficile cambiare. È stata più forte la voglia di stare qui, in un ambiente meraviglioso e con ragazzi che conoscono benissimo. Poi c’è Paolo (il d.s. Giovannini; ndr) che per me è una garanzia, il prossimo sarà il 7º campionato che facciamo insieme».

Ognuno può trarne le deduzioni che ritiene. Di sicuro la Spal, al di là del valore di Indiani, ha agito in fretta e con acume per voltare pagina e trovare una soluzione di grande affidabilità.