La Ferrari nel vento di Montreal
Ecco le novità: rivoluzione aerodinamica e power unit modificato per diminuire il gap dalle avversarie
La riscossa parte da Montreal. Prendere o lasciare. La Ferrari si presenta in Canada forte delle migliorie che dovrebbero aiutarla a comprimere (difficile cancellare) il gap con Mercedes e Red Bull. Ritrovando quella competitività perduta che tanto fa soffrire il popolo del Cavallino. Nuova aerodinamica, miglioramento sul fronte del power unit per utilizzare al meglio il sistema ibrido. Fernando Alonso e Kimi Raikkonen si presentano nelle terre del Commonwealth pieni di entusiasmo e armati delle migliori intenzioni. Basterà? Di sicuro la rivalità tutta interna alla Mercedes non agevolerà i due piloti Ferrari, seduti su una monoposto che presenta più di un’incognita.
Il nemico alle porte. Il titolo di un celebre film sull’assedio nazista di Stalingrado calza a pennello con la situazione che sta vivendo Lewis Hamilton. Lui, il predestinato, l’uomo con il titolo praticamente cucito addosso, ora trema. Già, perché la Mercedes padrona del campionato ha trovato il modo di dare pepe a una situazione in discesa. Il dualismo interno tra l’inglese e Nico Rosberg era nell’aria dall’inizio del Mondiale e a Monaco è esploso fragorosamente. Ora che l’auto vola nessuno vuole perdere l’occasione di un titolo facile facile. Lo vuole il talentuoso Lewis, lo desidera il pragmatico Nico. Meno male che ci sono loro ad animare il Circus.
La grinta di Lewis. Ora che il fine settimana di Montreal è alle porte è arrivato il momento dei primi bilanci. Il Canada da sempre è una terra importante per la Formula 1. È qui che si chiude la prima parte della stagione, è qui che si può capire chi ha la stoffa per l’iride. Detto che sarà una corsa a due, è chiaro che ci si aspetta il colpo di coda di Hamilton. Ha la macchina migliore, è abituato a lottare. Rosberg invece ha sempre mostrato un difetto pericoloso per chi vuole primeggiare: non ha continuità di rendimento. Il tedesco però vuole stupire, le possibili sorprese sono dietro l’angolo.
Gli altri piangono. Inutile parlare del resto della ciurma. Una tristezza infinita, da Maranello fino a Milton Keynes(sede Red Bull) passando per i musi lunghi di McLaren e Lotus. Nessuno durante gli ultimi anni ha lavorato sodo sui prototipi ibridi, considerandoli poco performanti e inadatti alla Formula 1.
Peccato però che il percorso di crescita del Circus abbia portato la tecnologia a spingersi proprio in quella direzione. La Ferrari ha toppato clamorosamente, mettendo sotto il sedere di Fernando Alonso e Kimi Raikkonen una vettura mediocre.
Inutile cercare la miglior coppia al mondo a livello di guida se poi ci si trova a lottare con dei missili.
L’unico che ride. C’è solo un uomo in grado di sorridere in questo de profundis generale di chi insegue. È Daniel Ricciardo, sempre più a suo agio con una Red Bull. Sta guidando con il cuore e con una grinta fino a ieri sconosciuta agli addetti ai lavori. Rosica invece Sebastian Vettel. Per lui la stagione è già in archivio, meglio pensare al futuro. Magari, chissà?, in Ferrari con il suo mentore Adrian Newey.
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