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«Le mescole morbide aiuteranno la Rossa»

«Le mescole morbide aiuteranno la Rossa»

L’esperto di Sky: «Il tracciato ricorda quello del Bahrain»

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DALLA PRIMA DELL’INSERTO

Vandone ci prende per mano e ci illustra a quali aspetti tecnici sono affidate le speranze in rosso, ancorate principalmente al tentativo di ridurre o, addirittura, azzerare il gap in termini di trazione.

Ingegnere, Montreal potrà davvero segnare la svolta per la Ferrari?

«Il Canada ci offre due aspetti di grande interesse. Il primo è strettamente legato alla tipologia della pista. Come abbiamo già avuto modo di notare, la Ferrari, come altre monoposto del resto, è molto sensibile ai vari tipi di tracciato. In Bahrain fu doppiata, in Cina andò a podio, in Spagna fu doppiata e a Monte Carlo sarebbe stata da podio se Raikkonen non avesse subìto quell’inconveniente. Ebbene, Montreal ricorda alcuni degli elementi caratterizzanti del Bahrain, ma in Canada incideranno favorevolmente le mescole morbide, con le quali la Ferrari ha dimostrato di trovarsi più a suo agio. Quindi, ci troveremo di fronte a una combinazione doppia, con i consueti problemi di motricità e di pattinamento in uscita dalle curve attenuati però dall’uso delle mescole morbide, che dovrebbero appunto consentire un miglior effetto trazione».

E l’altro aspetto?

«Riguarda l’aerodinamica. La Ferrari ci presenterà infatti una nuova conformazione, un nuovo pacchetto, una combinazione più favorevole tra il carico e la resistenza all’avanzamento. Il tutto dovrebbe comportare una maggiore spinta verso il suolo e, conseguentemente, una velocità più alta sui rettilinei. Considerando che a Montreal ci sono diversi punti estremamente veloci, c’è quindi da aspettarsi che questo aspetto pagherà in termini di prestazione».

A Maranello hanno previsto altri step di evoluzione, oppure tutto si limiterà alle novità del Canada?

«Certamente che li hanno previsti. Esistono infatti dei margini di miglioramento sul fronte della power unit. A questo proposito, non è vero che il motore Ferrari abbia un debito di potenza rispetto agli altri team di circa 30 cavalli. Il vero handicap di Ferrari e Renault riguarda l’utilizzo del sistema ibrido, che in Mercedes è molto più efficace, riuscendo ad immagazzinare più energia cinetica da poter poi spendere in potenza. La verità è che la Mercedes i 160 cavalli in più forniti dal Kers ce li ha a disposizione per un maggior numero di secondi al giro rispetto alla concorrenza».

Alla luce di tutto ciò è quindi falso affermare che in Ferrari stanno già pensando al 2015.

«È una delle tante leggende che riguardano da sempre il mondo della Formula 1. Cosa vuol dire pensare alla prossima stagione? Le macchine sono indissolubilmente legate l’una all’altra. Se si lavora bene sulla vettura 2014, quella del 2015 sarà giocoforza migliore e più avanzata. Ecco perché la Ferrari sta spingendo l’acceleratore su tutte le aree della monoposto. I programmi di Maranello sono divisi in tre parti: uno immediato, gara su gara, uno a media scadenza, coi pacchetti d’evoluzione come quello in Canada e un altro che è atteso dopo Monza, e uno a lunga scadenza, relativo alla studio della macchina 2015 avendo però quale riferimento quella del 2014».

Cristiano Marcacci

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