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Calcio a 5/Under 21. Andrejic: «Sono orgoglioso del mio Kaos»

Calcio a 5/Under 21. Andrejic: «Sono orgoglioso del mio Kaos»

FERRARA. Con la finale scudetto di ritorno si è chiusa la stagione agonistica Under 21 ed è tempo di bilanci per mister Andrejic. Il 2013/14 ha portato in dote al palmares del Kaos la Supercoppa...

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FERRARA. Con la finale scudetto di ritorno si è chiusa la stagione agonistica Under 21 ed è tempo di bilanci per mister Andrejic. Il 2013/14 ha portato in dote al palmares del Kaos la Supercoppa italiana Under 21 e la Coppa Italia Under 21, senza dimenticare i tre titoli di campioni regionali vinti con le formazioni Juniores, Allievi e Giovanissimi. Con il ko di giovedì sera a Roma contro la Lazio nella finale scudetto è sfumata l'occasione di trovare uno storico triplete, ma questo resta l'unico rammarico in una stagione ricca di soddisfazioni.

«Il risultato non è stato soddisfacente, però tutto il resto secondo me va ben oltre. Giovedì si è visto il carattere di questo gruppo, i ragazzi hanno dimostrato di volerci essere tutti, anche in condizioni precarie e zoppicando: questa è una cosa in più, che va oltre la vittoria». Il Kaos si presentava alla finale senza il portiere Timm, infortunato, e senza l'indisponibile Cesare Petriglieri, con Kapa a disposizione dopo tanto lavoro con il fisioterapista Arlotti, ma non al meglio. A gara in corso il tecnico serbo ha dovuto fare subito i conti con l'infortunio di Zannoni, che non ha giocato neanche 3', dello stesso Kapa e Brugin, tutti occorsi nel primo tempo. Fino a 2'33" dal termine dei tempi regolamentari, il punteggio era favorevole ai neri, che poi hanno subìto il gol del 3-2 che ha portato la sfida ai supplementari. «Faccio i complimenti alla Lazio - prosegue Andrejic - per il titolo. Sono orgoglioso del sacrificio di tutti i ragazzi: hanno fatto qualcosa che non è da tutti».

«In questi due anni su sei trofei a disposizione ne abbiamo vinti quattro, perdendo gli altri due ai supplementari. Ma come dico sempre, ci sono i risultati, sì, ma devono essere accompagnati dalla crescita individuale dei giocatori. Cosa intendo? Ad esempio, la convocazione di Failla al raduno con la Nazionale maggiore e il fattore che ci sarebbe potuto essere anche Brugin se non fosse infortunato. O il fatto che magari a breve vedremo Lucchese in Nazionale Under 21, visto all'opera dal ct Albani a Napoli alle Final Eight. Oppure penso alla crescita di ragazzi come Guennounna, nei quattro/cinque mesi che è stato con noi. Penso che siano stati due anni positivi e non solo dal punto di vista dei risultati».