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Briatore: «Schumi, silenzio pesante. Alla Ferrari serve la svolta»

Briatore: «Schumi, silenzio pesante. Alla Ferrari serve la svolta»

ROMA. Dalle parole brutali di Gary Hartstein di qualche giorno fa al pessimismo di Flavio Briatore. Ad oltre cinque mesi dal tragico incidente sugli sci, la speranza di rivedere in piedi Michael...

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ROMA. Dalle parole brutali di Gary Hartstein di qualche giorno fa al pessimismo di Flavio Briatore. Ad oltre cinque mesi dal tragico incidente sugli sci, la speranza di rivedere in piedi Michael Schumacher sembrano affievolirsi ogni giorno di più. In assenza di notizie certe sulle condizioni attuali, a pesare sono le dichiarazioni di chi lo conosceva bene. Dopo il «non avremo mai più buone notizie» dell'ex delegato medico per la F1, ecco quelle del suo scopritore e «padre sportivo»: «Non ci sono news - afferma l'ex manager Renault - la famiglia è molto chiusa. Sicuramente non essendoci news non è una good news». Una esternazione, quella di Flavio Briatore, che trova un riscontro con il fatto che l'ultima comunicazione risale a circa due mesi fa con la portavoce Sabine Kehm, che parlava di «piccoli progressi che ci fanno coraggio».

Briatore passa poi alla crisi della Ferrari dopo la gara in Canada: «Quest'anno la Ferrari è in crisi profonda e - spiega l'ex manager della Renault - ha perso la possibilità di recupero. La Ferrari paga anche la location, Maranello non è il centro del mondo tecnologico, è l'Inghilterra. Io credo che la Ferrari è in un momento molto, molto difficile, ci vuole una profonda ristrutturazione».

Uomini sbagliati? «No - assicura Briatore - è un fatto di organizzazione, noi sappiamo esattamente chi sono i bravi, e difficilmente i bravi vengono in Italia». Chiusura di Briatore sulle nuova e molto criticata Formula 1: «Non mi piace. Non è la nostra F1, è un'altra F1, che può piacere o no. Non è più uno sport di gladiatori, è diventato uno sport di ragionieri. Un pilota dentro la macchina deve fare i suoi conti invece di dare sportellate e vincere le gare».