Miglietta si presenta «Regista da... corsa»
Il primo acquisto ieri al Centro: mi piacciono entrambe le fasi, e amo le pressioni Intanto è vicino un big per la difesa e si trattano Favalli, Innocenti, Ricci, Frediani
FERRARA. Spal (4-2-3-1): Menegatti; Ferretti (dal Milan), Cremonesi (dal Crotone), X, Sereni; Landi, Miglietta (dalla Ternana); Lazzari, Filippini (dalla Torres), Germinale (dal Catanzaro); Arma (dal Pisa)
Indicazioni, età media, budget
A disposizione Albertoni 8’95 dal genoa), un altro portiere del ’95, Silvestri, Giani, un terzino sinistro che potrebbe essere Favalli (’92, ex Cremonese, messo dal Parma al Nova Gorica), Innocenti (’93, centrocampista del Milan, era al Barletta), i romanisti Ricci e Frediani (la Spal è in pressing feroce per avere i due talenti del ’94), il centravanti Pierandrei (’96), un altro attaccante, una giovane ala alternativa a Lazzari. Più o meno la nuova Spal sta nascendo così. E, lo diciamo? Ma sì: se venissero centrati tutti gli obiettivi (il difensore leader è a un passo, ha curriculum importante, non ha mai giocato in C), sarebbe una gran bella Spal. Mattioli e il suo staff stanno lavorando alla grande, il presidente e Vagnati cercheranno di accontentare le precise indicazioni di mister Brevi, però sempre nel rispetto di budget ed età media (portata a 25 anni).
Nel nome del nonno
Ieri, intanto, è arrivato a Ferrara il centrocampista Miglietta. Ha firmato un biennale. Si è posto nel modo giusto, Bell’eloquio, un tipo simpatico e sveglio, oltre che un ottimo giocatore. Pugliese di Torchiarolo («5.000 abitanti, io sono il più... noto. Ho il mare a 3 km, in questi giorni ero lì, tra poco mi sposto a Cesenatico: vivo a Cesena, mia moglie è romagnola»), leccese per senso del territorio e fede calcistica («Dieci/dodici anni nelle giovanili, sei da raccattapalle...»), ha infine ceduto al lungo corteggiamento della Spal: «Contatti già a gennaio, poi decisi di restare a Terni nonostante sapessi già che a giugno non sarei rimasto. Avevo opportunità anche in B ma Ferrara e la Spal si presentano da sole, fare la C qui non sarà un problema, anzi. E si annuncia un campionato competitivo, bello da giocare, dove ci sono stimoli, obiettivi, pressioni, attenzione di stampa e tifosi: per come sono fatto io, è fondamentale». Regista atipico: «Mi sento mediano, poi sono stato messo davanti alla difesa nel centrocampo “a tre”, gioco così come “a due”. Nel calcio moderno bisogna unire qualità e quantità, a me piace sia giocare che correre. Leader? Contano umiltà, spirito di sacrificio: leader ti eleggono la squadra ed il campo. Mister Brevi? Mi hanno detto che è una brava persona ed un bravo allenatore. Chi conosco alla Spal? Sereni, abbiamo giocato insieme ad Arezzo». Ma... Crocefisso o Cris? «Papà mi ha dato il nome di mio nonno, al Sud usa. Mamma si mise a piangere, a casa e per gli amici sono Cris. Diciamo che Crocefisso è un po’... impegnativo». (p.n.)