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Spal, ciao Varricchio Ora si punta su Arma

di Paolo Negri
Spal, ciao Varricchio Ora si punta su Arma

Il Pisa smantella, offerto un biennale al grande ex: è vicino

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FERRARA. «Se mi chiamate mister non mi volto...». Max Varricchio scherzava, al termine della conferenza stampa congiunta (lui e la società) della tarda mattinata di ieri al Centro. D’ora in poi, però, bisognerà chiamarlo proprio così: mister. Il bomber (capocannoniere dell’ultimo campionato) a 38 anni lascia il calcio giocato e passa in panchina: contratto biennale, allenerà la Berretti della Spal.

«Una persona intelligente»

Il presidente Walter Mattioli, non senza una punta di imbarazzo, o di dispiacere, ha spiegato: «Abbiamo scelto di cambiare allenatore, e si sa che un nuovo mister magari non avvalla scelte che altrimenti sarebbero state compiute: nel calcio ci sta. So cosa pensano i tifosi e qualche giornalista, ma dico a tutti di aver fiducia: stiamo costruendo un’ottima Spal. Detto ciò, chi ha dato tanto alle nostre società è sempre stato gratificato: Menegatti prima e Vagnati poi, ad esempio, sono passati dal campo al ruolo di diesse. Abbiamo avuto un lungo colloquio, ed a Max è stato garantito che ci sarebbe sempre stato un posto per chi come lui ha garantito totale professionalità. Le nostre proposte hanno incontrato le sue richieste, ed abbiamo deciso: Varricchio resta, come allenatore della Berretti. Gli ho detto: «Hai due anni per diventare mister della prima squadra...». Trasmetterà ai giovani la sua esperienza e li farà crescere. L’ho visto felice, intraprende una nuova carriera alla soglia dei 40 anni, una finestra sul futuro rispetto ad un’annata che avrebbe vissuto male se non fosse stato titolare. Ha fatto una scelta da persona intelligente».

«Sarei stato ingombrante»

Lo stesso Varricchio ha poi spiegato: «Avevo ancora la possibilità di giocare, altrove. Ma avevo promesso che avrei continuato qui oppure avrei smesso. Questo momento non mi pesa. Anzi, ringrazio la proprietà, il presidente, il diesse: si sono comportati molto seriamente. Io mi sento carismatico, un trascinatore: restare in panchina, giocare poco... Non è il mio ruolo. Se poi fossi stato in organico ed il mio successore avesse incontrato difficoltà iniziali, i tifosi avrebbero mormorato, mi avrebbero invocato: sarei stato una presenza ingombrante, non mi pareva proprio il caso. Ho accettato molto volentieri la proposta del club, avevo già il patentino: trasmetterò ai giovani l’importanza della maglia della Spal, ho l’impressione di essere stato qui molto più di un anno». Varricchio andrà in ritiro con mister Brevi e la prima squadra, seguirà da vicino alcuni giovani aggregati che poi saranno a disposizione della sua Berretti.

Successore? Un... predecessore

Per sostituire Varricchio, la Spal si è messa in testa un’idea meravigliosa: Rachid Arma. I vari Fioretti, Altinier, Coralli restano monitorati, ma lo sforzo è concentrato tutto sul grande ex biancazzurro, 67 presenze e 34 gol nelle due stagioni e uno spizzico alla Spal. Quest’anno a Pisa ha segnato 15 reti in 30 gare. E’ a contratto ma il Pisa ridimensiona, lascia partire i migliori. Per trovare l’intesa bisogna attendere l’insediamento operativo del nuovo d.s. toscano Pino Vitale, ma la Spal ha già avanzato un’offerta di biennale che Gabriele Savino, procuratore di Arma, ha sostanzialmente accetto. E Rachid sarebbe entusiasta di tornare.

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