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«Ricciardo ha classe sarà un campione»

«Ricciardo ha classe sarà un campione»

L’ex pilota toscano: «Ha tutti i numeri per poter sfondare»

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DALLA PRIMA DELL’INSERTO

Bastano pochi chilometri perché da Viareggio si arrivi a Camaiore, patria dell’ex pilota Ferrari Nicola Larini, l’ultimo italiano in ben 16 anni, prima di Badoer nel 2009, a essersi messo al volante di una Rossa. È con Larini, cinquant’anni compiuti a marzo e in Formula 1 alla guida anche di Coloni, Osella, Ligier, Modena Team e Sauber, che parliamo di Ricciardo, della spettacolarità dell’attuale Formula 1, del momento super critico della Ferrari e del duello tutto Mercedes tra Hamilton e Rosberg.

Tra “versiliesi”, si fa per dire, v’intendete. Ricciardo, secondo lei, è davvero una stella nascente?

«È sicuramente un pilota bravo, caparbio, che sbaglia poco e che talvolta sa essere aggressivo. D’altronde, per dare dei pensieri a un pluricampione del mondo come Vettel, che anche quest’anno ci tiene sicuramente a essere il migliore, queste qualità ci vogliono tutte. E Ricciardo ce l’ha, a differenza dell’ex compagno di squadra di Vettel, Webber, decisamente poco pratico e che lasciava fare una vita troppo facile al tedesco. Sono convinto che Ricciardo sia destinato a diventare campione del mondo, sta dimostrando che i presupposti ci sono tutti».

Che cosa sta succedendo in Ferrari?

«Sinceramente la vedo molto in difficoltà. Purtroppo, questa è un’annata con più di una squadra di alto livello e quindi deve aspettare pazientemente che torni il suo turno. In passato, il turno arrivava solitamente ogni due-tre anni, ora invece il periodo si è allungato a cinque, sei anni».

Ha ragione, secondo lei, il presidente Luca Cordero di Montezemolo a reclamare nuove regole per i Gran premi?

«Guarda caso la richiesta arriva dalla Ferrari, che quest’anno non ha il pacchetto giusto per vincere ed essere competitiva. Le regole, in quanto tali, sono uguali per tutti e tutti, quindi, partono e concorrono alla pari. Per quanto riguarda poi la bellezza delle gare, riconosco che i Gran premi non sono più spettacolari come una volta, ma devo altresì ammettere che ci sono state gare estremamente interessanti. Penso ad esempio all’ultima, al Gran premio del Canada: non mi è sembrata per niente una brutta gara. Tutto sommato, è stata piacevole da seguire».

Veniamo al duello che catalizzerà l’attenzione degli appassionati fino al termine della stagione, cioè lo scontro in famiglia tra Hamilton e Rosberg. Chi la spunterà, secondo lei, alla fine? Chi dei due conquisterà il titolo iridato?

«È e continuerà ad essere una bella battaglia. Alla fine, però, penso prevalga Rosberg».

Per quale motivo è così sicuro?

«Perché Nico ha alle spalle un padre che si chiama Keke Rosberg, che lo può aiutare in qualsiasi momento e che per ogni gara e ogni situazione ha il consiglio giusto. Babbo Keke gli può insegnare benissimo come si fa a collezionare punti importanti in ottica iridata. Non dimentichiamoci infatti che Rosberg senior è arrivato a vincere un campionato del mondo piloti senza mai trionfare in un Gran premio».

Cristiano Marcacci

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