Zeltweg, torna un classico
Il circuito austriaco rientra nel calendario dopo undici anni di assenza
Questo fine settimana la Formula 1 torna in Austria per la prima volta dal 18 maggio 2003, giorno in cui Michael Schumacher su Ferrari vinse l’ultima edizione del Gp nazionale. Si tratta di un ritorno in Europa abbastanza atipico se consideriamo che negli ultimi quindici anni il Circus si è sempre più allontanato dal luogo d’origine, l’Europa, per inseguire i dollari garantiti da eventi nei Paesi Arabi e nell’Estremo Oriente.
Il primo autodromo risale al 1969, anno in cui fu costruito un circuito per ovviare ai problemi del vecchio aeroporto militare della vicina Zeltweg, su cui si era disputato il Gp d’Austria fino a quel momento. Il tracciato, velocissimo, lungo quasi sei chilometri e simile a quello attuale solo per la sezione centrale e finale, ha ospitato la Formula 1 dal 1970 fino al 1987 subendo qualche modifica solo dopo l’edizione del 1975, quando nel corso del warm up perse la vita l’americano Mark Donohue. Il problema principale della pista nell’originaria configurazione era la mancanza di vie di fuga: il nastro d’asfalto si snodava sulle pendici delle colline circostanti senza tenere in alcuna considerazione gli spazi necessari affinché una vettura si potesse fermare in sicurezza. Le modifiche apportate nell’88 bastarono per altre categorie ma non per la Formula 1, che tornò a Zeltweg solo nel 1997. L’importante ammodernamento ad opera di Hermann Tilke comportò una serie di modifiche tra cui l’eliminazione delle tre curve più veloci e pericolose, sostituite da altrettante curve strette, e la riduzione della lunghezza da 5,9 chilometri a 4,3; inoltre la compagnia telefonica austriaca A1, finanziatrice della maggioranza delle spese, decise di chiamare l’autodromo A1-Ring.
Il Gran premio di F1 venne così disputato per sette edizioni fino al 2003: a quel punto, se da un lato uscì dal calendario, dall’altro entrò in orbita Red Bull, che lo acquista per ammodernarlo e portarlo a nuovi fasti. Il progetto dei lavori infatti è grandioso, mira a includere una sezione del vecchio Ring e si pianta tra le proteste ambientaliste. La svolta arriva nel 1998 quando il progetto viene ridimensionato: la pista sarà distrutta e ricostruita non solo uguale ma anche sulle ceneri dell’A1-Ring. Al posto di un autodromo di 6 km nascono strutture che guardano non solo all’automobilismo: è la Spielberg driving experience, che include tra l’altro una pista per go-kart, una scuola piloti, percorsi per fuoristrada e mountain-bike.
Il nuovo Red Bull Ring, al termine di lavori costati quasi 75 milioni di euro, riapre l’11 maggio 2011, mentre è dello scorso 23 luglio l’annuncio del ritorno in calendario del Gp d’Austria. Due curve portano il nome di famosissimi piloti austriaci: Jochen Rindt e Niki Lauda, mentre in tempi recenti gli idoli di casa erano Gerhard Berger e Alexander Wurz.
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