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Furlani: bene i punti ora prova-solidità

Furlani: bene i punti ora prova-solidità

Il coach mette in evidenza l’aspetto tattico: ci litighiamo i tiri Huff? É in una fase “ignorante”. Per Amici bastava il tecnico

20 ottobre 2014
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FERRARA. Adriano Furlani, coach della Mobyt, è contento della prestazione della propria compagine. «Ancora andiamo a strappi, anche in attacco, fortunatamente riusciamo a rimediare sempre nei momenti negativi. Dobbiamo normalizzare la situazione, vivendo con maggior tranquillità queste gare: adesso come adesso ci litighiamo le giocate. Un plauso va a Ferri, che sta autolimitandosi a livello di tiri per cercare di mettersi a disposizione delle bocche che vanno sfamate. Bisogna che siamo più cinici e razionali, andando a prendere dei vantaggi. Quando sbagliamo in attacco, anche dietro commettiamo delle ingenuità. Dobbiamo trovare continuità ed applicazione: ancora non abbiamo quadrato bene la situazione. È importante mettere dei punti in classifica, dopo di che anche l’aspetto tattico sarà migliore. Huff? E’ ancora in una fase molto ignorante della situazione, non conosce gli avversari e la realtà della pallacanestro europea, che è molto più tattica. Abbiamo ritrovato equilibrio mettendo in campo Bottioni, dopo che Huff faceva fatica in attacco ed in difesa. Ci vuole pazienza e tempo. Sta in noi saperlo sfruttare ed in lui mettersi a disposizione della squadra: abbiamo bisogno di gente che canti nel coro. Voglio la mia squadra più razionale. Amici? L’arbitro mi sembrava molto convinto della fischiata che ha fatto. Noi sosteniamo che ci può stare il fallo tecnico, certamente non l’espulsione: ha calciato la seggiola per un gesto di rabbia comprensibile. Andrà all’ospedale a suturarsi con molti punti un taglio davvero molto profondo. Non volevamo subire l’espulsione, che potrebbe comportare delle giornate di squalifica: anche noi vogliamo essere tutelati. Adesso – ha chiuso Furlani - abbiamo fuori casa tutte le big. A Treviglio ci hanno bastonato, ora bisogna essere solidi anche fuori casa. Così vedremo chi saremo quando decideremo di diventare grandi».

Lorenzo Montanari